Segnatevelo in agenda, l’appuntamento è per il periodo compreso tra ottobre e dicembre 2028. È questa, infatti, la finestra di lancio – dalla base Nasa di Cape Canaveral, in Florida (Usa) – scelta dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per la partenza della missione Exomars 2028 che porterà su Marte un rover, il Rosalind Franklin che andrà a cercare tracce di vita, passata o presente, sul pianeta rosso o, meglio, nel suo sottosuolo.
L’Esa, infatti ha confermato di aver finalmente “scongelato” la missione, nata in collaborazione con la Roscosmos russa e inizialmente prevista per il 2018 ma più volte rimandata, ultimamente anche a causa del conflitto tra Russia e Ucraina. Dopo aver trovato un accordo con la Nasa, al quale lavorava da tempo, l’Esa ha fatto sapere di aver concluso con un contratto, del valore complessivo di circa 522 milioni di euro, per la realizzazione del Modulo di Ingresso, Discesa e Atterraggio su Marte (EDLM, Entry, Descent and Landing Module) e le attività di manutenzione e riconfigurazione dei veicoli già costruiti per Exomars 2022.
Strutture che verranno costruite in Italia, così come è italiana la trivella che, appunto, scaverà nel sottosuolo di Marte alla ricerca di potenziali tracce di vita protette dalle radiazioni killer che, da milioni di anni, colpiscono la superficie del pianeta. Exomars 2028 è la seconda parte della missione dell’Esa Exomars, iniziata il 19 ottobre 2016 che ha già portato in orbita marziana la sonda TGO (Trace Gas Orbiter) che, da oltre 8 anni, funzionando perfettamente, fornisce preziose informazioni sull’atmosfera marziana e sulla composizione della superficie del pianeta rosso, oltre a fungere da ripetitore per le comunicazioni delle missioni della Nasa, tra cui quella del rover Perseverance, nel cratere Jezero.