Esalazioni di gas: morti 3 marittimi, altri tre feriti. Poletti: “Tragedia rappresenta monito”

Esalazioni di gas: morti 3 marittimi, altri tre feriti. Poletti: “Tragedia rappresenta monito”
29 novembre 2016

Due inchieste sulla tragedia del lavoro nel porto di Messina nel quale sono morti tre operai e tre risultano feriti (di cui uno gravissimo) a causa delle esalazioni di gas sprigionatesi dal locale sentina della nave ‘Sansovino’ della Caronte & Tourist Isole Minori. Sequestrata la nave. I sindacati sollecitano l’intervento del ministero dei Trasporti sulla sicurezza mentre per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, la “tragedia rappresenta un monito, per tutti, sulla necessità di intensificare ancora di più l’impegno per la prevenzione degli infortuni e i controlli del rispetto delle norme di sicurezza, specialmente nelle attività più rischiose”. Il magistrato Giovannella Scaminaci, insieme al sostituto Federica Rende, coordina l’inchiesta, al momento contro ignoti ipotizza il reato di omicidio colposo e lesioni. In una nota l’armatore Caronte & Tourist esprime “grande dolore” e “vicinanza alle famiglie delle persone coinvolte nell’incidente”. “Presteremo la massima collaborazione affinché si chiarisca la dinamica dei fatti, al momento al vaglio degli inquirenti”, sottolinea la compagnia di navigazione. Le indagini sono state affidate alla Capitaneria di porto.

Le vittime sono Gaetano D’Ambra, secondo ufficiale di coperta di Lipari; Christian Micalizzi, primo ufficiale di Messina; Santo Parisi, operaio di Terrasini. Due dei tre feriti sono Nino Lombardo, nostromo, e il comandante Salvatore Virzì. L’esperta di di sicurezza nei luoghi di lavoro, Maria Carrara, pone alcuni interrogativi: “Prima che gli operai effettuassero le attività nella cisterna sono state realizzate dall’esperto nell’utilizzo delle attrezzature le misurazione sul livello d’ossigeno e sulla concentrazione di gas e sostanze pericolose? Gli operai erano stati formati sugli ‘spazi confinati’ come obbliga il decreto 81 del 2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro? Inoltre, i lavoratori erano dotati degli indumenti specifici necessari per questo tipo di attività?”. “Sarà la magistratura – spiega l’esperta – ovviamente ad accertare se il datore di lavoro abbia rispettato le disposizioni di legge. Purtroppo la letteratura in materia indica che spesso i lavoratori operano in ambienti pericolosi senza essere messi nelle migliori condizioni. La prevenzione, la formazione e il rispetto delle norme sono fondamentali per evitare tragedie come quella di Messina”.

I magistrati recatisi subito sul posto hanno sentito anche i colleghi delle vittime. Al porto familiari e marittimi in un’atmosfera di sgomento e sconforto, con scene strazianti. Secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco i marittimi erano impegnati in lavori di manutenzione e pulitura all’interno del locale sentina quando sono stati investiti dai gas tossici che hanno stordito i lavoratori, provocando la morte di tre di loro, uno, a quanto pare, nell’immediatezza dei fatti, gli altri due negli ospedali messinesi dove erano stati trasferiti d’urgenza. Fatale sarebbero state le esalazioni di idrogeno solforato scaturite da una cassa nafta. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e il personale del 118 che ha prestato le prime cure. Le vittime erano note: “Li conoscevamo tutti ed erano grandi e seri lavoratori”, dice Agostino Falanga, commissario della UilTrasporti Sicilia, “hanno perso la vita tre validi operai, iscritti a questo sindacato. Li conoscevamo tutti ed erano grandi e seri lavoratori. E’ un lavoro crudo e crudele e si investe poco sulla sicurezza, lo denunciamo da sempre. Adesso aspettiamo risposte e speriamo che gli altri lavoratori, rimasti feriti, si riprendano il prima possibile”.

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