Esercito, morte di Tony Drago: 20 dicembre udienza contro archiviazione
Il magistrato: “I dubbi sono purtroppo maggiori rispetto alle certezze”.Parte civile e pm davanti al gip per decidere se chiudere il caso
Dal 20 dicembre prossimo il gip del tribunale di Roma dovrà decidere se archiviare o meno il procedimento per la morte di Antonino ‘Tony’ Drago, il militare trovato senza vita nella caserma Sabatini di Roma il 6 luglio 2014. A pochi giorni dal prossimo Natale si dovrà stabilire se ci sono i presupposti o meno per andare avanti ed eventualmente procedere nei confronti degli 8 indagati, tra commilitoni, ufficiali e sottufficiali. L’accusa contestata è quella di concorso colposo del reato doloso di istigazione al suicidio. Per il pm Alberto Galanti nulla è emerso e per la fine di Drago, rinvenuto cadavere alle 6,30 del mattino sul piancito del piazzale antistante le palazzine alloggio del Reggimento Lancieri di Montebello, non c’è spiegazione se non il suicidio. Malgrado una serie di interrogativi, ammessi dallo stesso rappresentante dell’accusa. “In questa drammatica e complessa vicenda – sottolinea il magistrato – nonostante copiose attività di indagine, alla fine i dubbi sono purtroppo maggiori rispetto alle certezze: sulla dinamica dei fatti, sulla sussistenza di episodi di ‘nonnismo’, su eventuali reticenze dei commilitoni del Drago”. Il 20 dicembre il giudice delle indagini preliminari potrebbe definire un nuovo periodo di indagine. Non è la prima volta che la parte civile, la famiglia di ‘Tony’, con l’avvocato Dario Riccioli, è chiamata ad un nuovo sforzo davanti all’organo giudicante. Così come ricordato dalla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ nei mesi scorsi era stata chiesta la riassegnazione del fascicolo ad altro pubblico ministero e solo grazie all’impegno del penalista Riccioli è stato possibile arrivare alla formalizzazione delle accuse nei confronti degli attuali indagati.