Esonda il Dirillo nel Ragusano, allarme Confagricoltura
Confagricoltura a Ragusa fa la conta dei danni dopo l’ondata di maltempo tra ieri notte e oggi a causa dei violenti temporali che si sono verificati nell’area iblea, in particolare ad Acate. Se da tempo si sperava l’arrivo dell’acqua, dopo mesi di siccità, di certo non si attendeva un’abbondanza cosi’ copiosa in poche ore che ha creato danni a svariati ettari di coltivazioni. Confagricoltura ha infatti provveduto a scrivere al prefetto di Ragusa, Mariacarmela Librizzi, per denunciare lo stato di abbandono di alcune strutture presenti sul territorio su cui non e’ stata effettuata un’adeguata azione di manutenzione, impedendo il deflusso delle acque piovane o, peggio ancora, la rottura degli argini del fiume Dirillo. A ridosso del ponte della ferrovia della linea Gela-Vittoria, l’argine sinistro del fiume ibleo ha ceduto invadendo, inondando e danneggiando i fondi agricoli a valle. In particolare risultano allagati alcuni vigneti e alcune serre vicine. Allarmati i vertici di Confagricoltura. “Questa volta, fortunatamente, i danni sembrano di lieve entita’, anche se ancora da quantificare esattamente – commenta il direttore provinciale di Confagricoltura, Giovanni Scucces – ma il timore tra i produttori agricoli della zona e’ grande perche’ questa non e’ che l’ultima di una serie di esondazioni avvenute negli ultimi anni. Si capisce, quindi, come non possa essere trascurata la manutenzione e il controllo costante di questo tratto del fiume. Adesso l’argine e’ aperto e si chiede che presto venga riparato per evitare ulteriori danni in caso di pioggia nel suo bacino di alimentazione”. E anche il presidente provinciale di Confagricoltura, Antonino Pirre’, chiede la massima attenzione: “Purtroppo non e’ la prima volta che il Dirillo esonda. Quattro anni fa i danni furono molto gravi. Molte sono, infatti, le aziende che hanno investito nella viticoltura e nella serricoltura capitali consistenti. A fronte di cio’ il fiume Dirillo, nel suo tratto tra la statale 115 e la foce, scorre con lieve pendenza in un alveo naturale poco profondo e per il resto costituito dagli argini artificiali. Che ci si muova per un rapido controllo e per i vari interventi che si rendono assolutamente indispensabili”. Confagricoltura, che sta ricevendo le varie segnalazioni da parte dei propri iscritti.