Espulso tunisino legato jihadisti partiti da Italia. E’ pure fratello di un foreign fighter

Con il 22enne di oggi si arriva a quota 58 rimpatri dall’inizio dell’anno

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Un cittadino tunisino di 22 anni e’ stato espulso dall’Italia per motivi di pericolosita’ sociale: oltre che essere fratello di un foreign fighter inserito nella lista consolidata dei jihadisti/combattenti partiti dall’Italia verso la Siria, aveva egli stesso contatti anche con altri jihadisti partiti dal nostro territorio verso il teatro di guerra siro-iracheno e con estremisti, contatti gia’ emersi in contesti investigativi. Lo riferisce il Viminale, segnalando che il giovane era stato fermato lo scorso 24 giugno insieme ad altri 10 connazionali appena sbarcati sull’isola di Linosa e dai rilievi fotodattiloscopici era risultato positivo nello schedario AFIS in quanto gia’ espulso il 3 dicembre 2015 in esecuzione di un precedente provvedimento emesso dal ministro dell’Interno pro tempore per motivi di sicurezza nazionale. Il 22enne e’ stato quindi dapprima arrestato e trattenuto nel Centro per rimpatri di Caltanissetta e oggi espulso. Il fratello e’ segnalato in ambito di collaborazione internazionale come reclutatore di combattenti in favore dello Stato Islamico, mentre tra i contatti diretti del 22enne espulso oggi anche un 41enne connazionale rintracciato a Linosa insieme a lui e che era stato gia’ espulso dall’Italia con provvedimento del ministro dell’Interno del novembre 2015. Con questo di oggi si arriva a quota 58 rimpatri dall’inizio dell’anno, mentre sono complessivamente 190 i soggetti considerati dal Viminale gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso ed espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015.