Estorsione da 200 mila euro, tre condanne a Palermo

La quarta sezione della Corte d’appello di Palermo ha confermato le condanne per l’estorsione da 200 mila euro ai danni di due coniugi titolari di una ditta di trasporti di Termini Imerese. A commettere il taglieggiamento, aggravato dal metodo mafioso, secondo il collegio presieduto da Mario Fontana, furono gli ex gestori di un ristorante, il Bucatino, che ha dato il nome all’operazione dei carabinieri, portata a termine nel 2013, con una serie di arresti.

La tranche conclusa oggi in secondo grado e’ quella celebrata col rito abbreviato e ha riguardato Maurizio De Santis, che si e’ visto ribadire la pena di sette anni, mentre gli altri due imputati, Francesco Centineo e Francesco Li Candri, sono stati entrambi condannati a 5 anni e 4 mesi. Il fatto oggetto del giudizio risale al 2012 e, come hanno raccontato le vittime, la somma venne pretesa per il recupero di un rimorchio rubato, carico di elettrodomestici, del valore di 168 mila euro. In un’altra tranche del processo “Bucatino”, celebrata col rito ordinario, sono stati condannati altri tre imputati: otto anni e quattro mesi li ha avuti Giovanni De Santis, figlio di Maurizio e formale titolare del ristorante, che sorgeva nella centralissima via Principe di Villafranca e oggi ha cambiato nome; sette anni e quattro mesi e’ la pena inflitta a Piero Umberto Centineo, sette anni a Francesco Pitarresi.