Ma diamo pure il beneficio del dubbio al CT Conte ed alle nostre riserve. Loro, gli irlandesi, erano all`ultima spiaggia, noi giocavamo per onor di firma, in realtà non tanto onorevole. L`interrogativo è come mai 5 squadre campioni del mondo, di cui 4 d`Europa (tranne l`Inghilterra) siano finite tutte dalla stessa parte del tabellone. Mentre dall`altra ci sono appena due formazioni che hanno disputato e perso una finale europea: Belgio (1980) e Portogallo (2004). Livellamento, preparazione atletica, fisicità, campionati più o meno stressanti sono con ogni probabilità alla base di molti risultati “singolari” di questo europeo.
E` vero che nella concomitante coppa America non hanno superato il primo turno potenze calcistiche come Brasile e Uruguay. Ma è altrettanto vero che a Euro 2016 la formula a 24 squadre e con il ripescaggio delle 4 migliori terze ha scongiurato eliminazioni illustri. L`unica “bocciata” di un certo scalpore è la Svezia ma soprattutto perchè schiera Ibrahimovic non per la forza e la tradizione della squadra. Sicuramente il calcio, come la società sta cambiando. Predominano tatticismi e atleticità rispetto alla pura tecnica. Le partite spesso sono vere e proprie battaglie sul piano fisico. Così soffrono squadre dall`elevata cifra tecnica come Spagna, Portogallo ed anche l`Italia, magari quella con la formazione titolare.
Lo stesso Conte guardando la composizione del tabellone ha fatto una risata amara: “ma ci sono delle regole e bisogna rispettarle”, ha detto. Così da una parte, dopo Italia-Spagna, assisteremo magari a sfide prestigiose come Germania-Italia o Germania-Spagna e Francia-Inghilterra. Dall`altra sponda ci dovremo accontentare forse di Belgio-Galles e Polonia-Croazia o Portogallo. La finalissima sarà probabilmente un incrocio inedito, a meno che non si riproponga quel Germania-Belgio di italica memoria dove al posto dei diavoli rossi -onestamente- ci sarebbe dovuta essere la nostra nazionale.