Ci sono altri motivi di grande soddisfazione per Tavecchio e la Federcalcio dopo il debutto con i belgi. “La cosa che più mi fa piacere è l’atteggiamento dei nostri sportivi e dei nostri tifosi, abbiamo riempito Lione con migliaia di persone senza che si sia verificato il minimo incidente, in 15 mila sono andati allo stadio con grande serietà – ha proseguito il numero 1 della Figc -. Gli ascolti tv ci hanno dato ragione, nonostante il calcio sia tanto criticato ha dimostrato ancora una volta che è un grande vettore di coesione del Paese”. Dallo scetticismo iniziale all’amore degli italiani e all’entusiasmo per una squadra che ha iniziato nel modo migliore la sua avventura europea. “Per noi non è una rivincita, non abbiamo voglia di nessuna rivincita, se arriveremo dove speriamo di arrivare ne prenderemo atto e diremo che non siamo solo quelli delle critiche che ci sono state fatte”, il commento di Tavecchio che non ama la definizione di “Italia operaia”. “Gli operai sono grandi e sostengono il mondo – dice il numero 1 del calcio italiano -, ma io parlerei di una Nazionale organizzata, coesa, che non ha prime donne, anche se non sono pochi i grandi campioni che abbiamo”. Una battuta anche sui tanti incidenti che si sono verificati in questi Europei. “La Francia è un grande Paese, ha un’organizzazione di sicurezza notevole, non ci sono hooligans o altro che possono fermarla, conosco i problemi della Francia, ma non voglio fare ne’ apprezzamenti ne’ critiche”, ha concluso Tavecchio.