Euro2016: dilemma per 290.000 italo-belgi, da ex regina a Di Rupo

Euro2016: dilemma per 290.000 italo-belgi, da ex regina a Di Rupo
13 giugno 2016

tifosi.belgio.italia.2016.selfie.750x450La sfida d’esordio agli europei pone davanti a un dilemma sportivo 290 mila italo-belgi, l’esercito dei connazionali residenti in Belgio che sono più numerosi degli abitanti di una grande città come Venezia. Si tratta di temporanei, ‘semplici’ residenti, persone con doppio passaporto ma anche figli di immigrati ormai belgi in tutto e per tutto tranne che per le tradizioni ereditate da genitori e nonni. Bruxelles, Charleroi, Liegi, Mons, Anversa: in Vallonia come nelle Fiandre la data del 13 giugno era segnata da tempo sul calendario degli italo-belgi. A cominciare dalla casa reale: Paola Ruffo di Calabria (foto), ex regina consorte e attuale regina madre, e’ la principale rappresentante del legame che unisce i due Paesi. Sostenere il Belgio è per lei un dovere, ma l’azzurro non potrà mai lasciarla indifferente. Lo stesso dicasi di Elio Di Rupo, ex primo ministro e attuale sindaco di Mons, figlio di immigrati abruzzesi. “Ho un’agenda piena, ma per i diavoli rossi il tempo lo trovo”, disse nel 2014 quando da premier andò a salutare la nazionale in partenza per i mondiali brasiliani.

Belgio, quindi, ma con un po’ d’Italia nel cuore. Il calcio però è sempre calcio, e nonostante il rispetto gli sfottò non mancano. In un supermercato di Bruxelles, dei fazzoletti con i colori della bandiera belga sono stati messi in vendita con un biglietto ‘fazzoletti per gli italiani’. Più delicato il Caffè torre, gestito da napoletani a due passi dal Parlamento europeo. “Conosci la differenza tra italiani e belgi? Nessuna. Entrambi amano il buon caffè”, lo slogan che allude al modo di produrre l’espresso in Belgio, diverso dalla tradizione italiana. Molti preferiscono assistere la partita per contro proprio: per scaramanzia, perché nel calcio la partita non si vede con l’avversario. Il Roma Club Bruxelles si trasforma per l’occasione in Italia Club Bruxelles e si ritrova con soli italo-belgi di dichiarata fede azzurra.

“Ragazzi, se segnano Florenzi e Nainggolan non stiamo 2-0, ma 1-1”, ricorda Stefano Petrassi, precisando che i due giocatori fino a ieri insieme nella Roma oggi giocheranno per squadre diverse. A Molenbeek il Cafè Italo-Belge ha voluto ospitare per la partita i sostenitori di entrambe le nazionali in una municipalità al centro di pregiudizi e diffidenza dopo gli attentati di Parigi e di Bruxelles, i cui autori venivano proprio da li’. “Vogliamo essere proprio in questo quartiere per una serata che sara’ di sport, di integrazione, di amicizia”, spiegano gli organizzatori. Altrove ci saranno maxischermi all’aperto. Peccato che sia prevista pioggia. Da questo punto di vista, siamo decisamente¨ più in Belgio che in Italia.

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