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Eurogruppo: Italia rischia non conformità, deve fare di più. “Pil non cresce, servono misure aggiuntive”

Le conclusioni della prima parte dell’Eurogruppo riunitosi oggi a Bruxelles, dedicata alla valutazione dei documenti programmatici di bilancio nazionali degli Stati membri dell’Eurozona, hanno confermato che l’Italia sta nel gruppo di otto paesi “a rischio di non conformità” alle regole del Patto di Stabilità, e contengono un linguaggio piuttosto duro nei confronti del Governo, nonostante il fatto che sia dimissionario a seguito del risultato del referendum di ieri. Nelle conclusioni c’è un richiamo, fermo e senza concessioni, agli impegni che sono richiesti all’Italia per mettersi in regola. Tuttavia, il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem (foto, dx) ha mostrato una maggiore apertura nei confronti della comprensione delle difficoltà in cui si trova il Paese dopo il referendum. “Aspetteremo gli sviluppi politici. Ho parlato con il ministro Padoan (foto) e nell’Eurogruppo siamo d’accordo – ha riferito Dijsselbloem – che in questa situazione è difficile per il governo italiano a impegnarsi ora a prendere misure aggiuntive. Per questo, l’Eurogruppo invita l’Italia a fare i passi necessari nel prossimo futuro (‘in the nearby future’, ndr) per assicurare che il suo bilancio sia conforme ai requisiti del Patto di Stabilità”.

In sostanza, per il presidente dell’Eurogruppo “è impossibile chiedere oggi al governo” di sostenere le misure aggiuntive richieste. L’Eurogruppo, si legge nelle conclusioni, “è d’accordo con la valutazione della Commissione europea secondo cui il bilancio rischia di non essere in conformità con i requisiti del Patto di Stabilità. Notiamo che secondo le ultime valutazioni della Commissione, lo sforzo di bilancio strutturale dell’Italia nel 2017 sarà pari a -0,5% del Pil, mentre era richiesto che fosse del +0,6%”, e “con questi presupposti saranno necessarie significanti misure aggiuntive”. Gli altri sette paesi a rischio di non conformità sono Belgio, Cipro, Lituania, Slovenia, Finlandia, Spagna e Portogallo. “Notiamo anche – si legge ancora nel testo dei ministri delle Finanze dell’Eurozona – che una valutazione ‘ex post’ dell’esecuzione complessiva del bilancio, comprendente i costi aggiuntivi relativi alla crisi dei rifugiati, alle misure per la sicurezza e ai costi causati dai recenti terremoti, potrebbe comportare come conseguenza che l’Italia possa avere una deviazione minore ma comunque significativa dal percorso di aggiustamento verso il proprio Obiettivo di medio termine”, o ovvero il pareggio strutturale di bilancio.

“Invitiamo l’Italia – proseguono i ministri delle Finanze dell’Eurozona – a prendere tutte le decisioni necessarie per assicurare che il bilancio per il 2017 ottemperi alle regole del ‘braccio preventivo’ del Patto di Stabilità. L’alto livello del debito italiano rimane preoccupante. Ricordiamo l’impegno di utilizzare le entrate inattese o i risparmi sulla spesa imprevisti nel 2017, e ad accelerare gli sforzi nelle privatizzazioni per riportate il rapporto debito/Pil su una traiettoria declinante”. “Prendiamo nota – conclude il documento dell’Eurogruppo – del fatto che, alla luce dell’apparente non ottemperanza al ritmo previsto (‘benchmark’, ndr) di riduzione del debito, la Commissione pubblicherà un nuovo rapporto, secondo quanto previsto dall’articolo 126(3) del Trattato sul funzionamento dell’Ue”. Alla riunione dell’Eurogruppo non ha potuto partecipare il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, trattenuto a Roma dalle conseguenze politiche del risultato referendario. Al suo posto, Paodan ha inviato il direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via.

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redazione