Eurogruppo sostiene Commissione e dialogo con Italia

Eurogruppo sostiene Commissione e dialogo con Italia
Pierre Moscovici e Giovanni Tria
6 novembre 2018

La riunione dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo, oggi pomeriggio a Bruxelles, è stata largamente dominata dalla discussione sul Documento programmatico di bilancio italiano, già respinto dalla Commissione europea, e per il quale Bruxelles ha richiesto una seconda versione riveduta e corretta.

Corretta, in particolare – come ha ricordato Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione responsabile per l’Euro – per quanto riguarda le cifre riguardanti il deficit strutturale in rapporto al Pil, che peggiora dello 0,8% invece di migliorare dello 0,6%, come aveva chiesto l’Esecutivo Ue. Nessuna decisione è stata presa, non era ancora il momento, ma l’Eurogruppo ha fortemente sostenuto la Commissione e chiesto che l’Italia continui a dialogare con essa per trovare una soluzione che rispetti le regole comuni.

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La palla ora, comunque, come ha sottolineato il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, “è nel campo dell’Italia”. “Noi ci aspettiamo – ha detto Moscovici nella conferenza stampa finale dell’Eurogruppo – che l’Italia ci sottoponga un progetto di bilancio nuovo e rivisto entro il 13 novembre. E’ una necessità. E e le domande che abbiamo sollevato sono ancora sul tavolo: vogliamo sapere se il deficit strutturale viene ridotto o aumentato, se il debito pubblico è sotto controllo e se e come questa strategia sia in grado di alimentare la crescita. Sono questioni precise, le nostre domande sono precise, il nostro spirito è positivo”, ha sottolineato il commissario, aggiungendo più tardi che “non è uno spirito punitivo, non è una volontà di sanzionare: è uno spirito di dialogo per trovare soluzioni nel quadro comune delle regole dell’Eurozona”.

Il presidente dell’Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno, ha riferito che sulla manovra italiana c’è stato “un dialogo molto costruttivo”, che “il ministro Tria ha avuto l’opportunità di spiegare la strategia del governo”, il quale “sta ora preparandosi a rimandare il nuovo documento rivisto”. “Abbiamo sentito il sostegno dell’Eurogruppo per la Commissione; ma non era oggi il giorno della decisione finale: l’Italia ha un’altra settimana”, ha concluso Centeno. Moscovici, da parte su, ha “salutato il fortissimo sostegno dei ministri delle Finanze alla Commissione”, che dimostra come l’Esecutivo comunitario stia agendo democraticamente “in loro nome”, e non semplicemente come un apparato burocratico.

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Anche sul debito pubblico, Moscovici ha ricordato che la Commissione “sta aspettando le spiegazioni del governo italiano sui fattori rilevanti” che ostacolano la sua riduzione. La Commissione potrebbe aprire una procedura per deficit eccessivo proprio in relazione al mancato calo del debito pubblico, aveva avvertito Dombrovskis oggi, prima di entrare all’Eurogruppo. “Negli anni scorsi abbiamo concluso che l’Italia aveva rispettato la ‘regola del debito’, in base al fatto che era stata ampiamente in linea (‘globally compliant’, ndr) con le regole del ‘braccio preventivo’ del Patto di Stabilità. Ma se ora non è più il caso, dobbiamo tornare sulla questione della procedura per deficit eccessivo” relativa al debito pubblico, ha spiegato Dombrovkis. Anche su questo punto, l’Italia deve rispondere alla Commissione entro il 13 novembre.

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, al termine dell’Eurogruppo ha avvertito che “la manovra non cambia”, ma ha usato il presente, non il futuro; come dire: non cambia qui e ora. “Stiamo discutendo, dobbiamo rispondere alla Commissione entro il 13 novembre, non è che rispondo qui”, ha aggiunto rispondendo alle domande dei giornalisti. “Abbiamo studiato la manovra, i dati e la strategia. Il dialogo sarà con la Commissione, che è il nostro interlocutore in questa fase, e noi risponderemo entro i termini prestabiliti alla Commissione”, ha detto ancora il ministro, osservando poi che oggi “non c’è né scontro né compromesso. L’Eurogruppo ha invitato a continuare il dialogo con la Commissione”.

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Quanto all’impegno a ridurre il debito pubblico, a cui la Commissione sembra non credere, Tria ha affermato: “C’è scritto nella nostra manovra: le nostre stime sono che il debito scenderà di 4 punti percentuali nei tre anni. Queste sono le nostre stime”. E quando una giornalista, in inglese, ha fatto notare che il mercato vorrebbe vedere un po’ più di compromessi, mentre il governo dice di non voler cambiare nulla, e questo crea tensioni, il ministro ha risposto piccato: “Lei non è ‘il mercato’, e non lo sono io. Vedremo”, ha concluso. askanews

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