+Europa proseguirà nel suo progetto europeista guardando alle elezioni europee del 2019. Il risultato non soddisfacente alle politiche viene considerato comunque un punto di partenza dagli esponenti della lista alleata al Pd. Oggi in una conferenza stampa Emma Bonino, Bruno Tabacci, Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi hanno spiegato così la linea della lista per i prossimi mesi. “I nostri progetti europei sono andati avanti in questo periodo. In questi giorni abbiamo lanciato una proposta di legge di iniziativa popolare con firme digitali, alla comissione ed è arrivato l’ok della commissione nel frattempo seguiremo le vicende italiane dal punto di vista del nostro progetto”, ha spiegato Bonino, una dei tre eletti della lista, Della Vedova infatti è rimasto fuori. Un quarto candidato scatterà probabilmente dal voto estero nella circoscrizione Europa: “Lo spoglio estero non è ancora completato. Stanno finendo. Ma nella circoscrizione Europa abbiamo l’otto per cento siamo la quarta lista e questo ci porterà il quarto seggio”, ha detto Alessandro Fusacchio, il probabile neoeletto. Quanto agli scenari futuri Bonino ha aggiunto: “Senza interferire nelle decisioni di Mattarella a me pare che chi ha vinto deve assumersi la responsabilità, per quanto ci riguarda si parla con tutti ma il sostegno è un’altra cosa e non vedo su cosa dovremmo costruire chissà che”, dice riferendosi ai Cinque stelle. “Non dico che sono indegni ma non non vedo possibilità”. E sui rapporti col Pd la leader radicale dice: “Non so neanche come li veda il Pd. Auspichiamo di avere la capacità di ricominciare a lavorare sul nostro progetto senza muoverci di un centimetro, ci sarà qualche tormentone, che farà il suo corso ma noi ci dedichiamo a più Europa”.
Sulle ipotesi di accordi con il centrodestra ha invece risposto Tabacci: “Gli italiani hanno votato, noi siamo molto rispettosi del voto e ci sono responsabilità che spettano al capo dello Stato dopo che si conoscerà l’esatta rappresentanza parlamentare. Ci sono due grandi vincitori: Cinque stelle e Lega, e faranno una proposta per il paese sennò che vincitori sono. Noi non siamo stati entusiasti di questa legge elettorale ma non può essere accollata a noi la responsabilità. Di Maio dice che apre a tutti ma ancora non si sa su quale base lo fa”. L’analisi di Della Vedova è che “c’è stato uno tsunami che ha portato a una vittoria nettissima, io sono stato colpito dal risultato negativo della coalizione a Prato, ma come lista abbiamo resistito anche se con un risultato finale non sufficiente. Per noi però l’esito di questo voto dimostra la validità delle ragioni di questo progetto: un’agenda alternativa allo schieramento populista. Quando ho iniziato sembrava una cosa estemporanea, una lista europeista, e infatti siamo partiti un po’ tardi ma in poco tempo siamo riusciti a mettere un presidio importante. Nel 2019 ci sono le elezioni europee, dobbiamo lavorare per quelle con una proposta unitaria in vari paesi un po’ come ha fatto Macron”.