La plenaria del Parlamento europeo ha confermato, oggi a Strasburgo, l’accordo provvisorio raggiunto in giugno con il Consiglio Ue su tre importanti dossier legislativi che fanno parte del pacchetto “Energia pulita per tutti i cittadini”: il primo sull’efficienza energetica (434 voti in favore,104 voti contrari e 37 astensioni), il secondo sulle energie rinnovabili (495 voti in favore, 68 voti contrari e 61 astensioni) e la governance dell’Unione dell’energia (475 voti in favore, 100 voti contrari e 33 astensioni).
Il pacchetto prevede un obiettivo vincolante per la produzione di energia da fonti rinnovabili (che dovrà rappresentare il 32% del consumo nel 2030) e uno indicativo sull’efficienza energetica (32,5% nel 2030), che sono più ambiziosi degli obiettivi originariamante presenti nela proposta della Commissione europea (rispettivamente 27% e 30%). Entrambi gli obiettivi saranno rivisti dalla Commissione europea entro il 2023, e potranno solo essere innalzati, non abbassati. Inoltre, il pacchetto mira a incentivare i biocarburanti “di seconda generazione”, quelli cioé che non sono prodotti a partire da coltivazioni che potrebbero essere usate per il consumo umano. Questo avverrà con la fissazione di un obiettivo specifico del 14% per i carburanti di nuova generazione nei trasporti entro il 2030.
A partire dal 2019, invece, il contributo dei biocarburanti di prima generazione sarà gradualmente eliminato fino a raggiungere quota zero nel 2030. Novità anche per le biomasse, che dovranno essere utilizzate secondo un criterio di sostenibilità e bruciate solo in impianti efficienti. Con la nuova legislazione, gli Stati membri saranno tenuti a stabilire misure specifiche di efficienza energetica a beneficio delle persone colpite dalla “povertà energetica”, e dovranno inoltre garantire che i cittadini abbiano il diritto di produrre energia rinnovabile per il proprio consumo, di immagazzinarla e di vendere alla rete la produzione in eccesso. Inoltre, il pacchetto prevede un sistema di “governance” per garantire che ogni paese Ue resti in linea, a livello nazionale, con gli obiettivi europei, facendo la sua parte.
Ogni Stato membro dovrà presentare un “piano nazionale integrato per l’energia e il clima” con obiettivi, contributi, politiche e misure nazionali entro il 31 dicembre 2019 e successivamente ogni dieci anni. A questo punto manca solo una formalità: l’adozione del pacchetto da parte del Consiglio Ue (che ha già espresso il suo accordo politico); le nuove norme saranno quindi pubblicate nella Gazzetta ufficiale. Una parte del pacchetto (il regolamento sulla “governance”) entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione, e sarà applicato direttamente in tutti gli Stati membri. L’altra parte consiste di due direttive che dovranno essere recepite nel diritto nazionale entro 18 mesi dalla loro entrata in vigore. askanews