Europarlamento verso voto revoca immunità 2 deputati

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Per Cozzolino e Tarabella; che cosa dice la raccomandazione Juri

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“Il Parlamento europeo voterà giovedì prossimo alle 11, durante la “miniplenaria” di Bruxelles, la raccomandazione sulla revoca dell’immunità degli eurodeputati Andrea Cozzolino, italiano, e Marc Tarabella, belga, che è stata elaborata e votata oggi all’unanimità dalla commissione Affari giuridici (Juri), nel quadro dell’inchiesta sul cosiddetto scandalo del “Qatargate”. In particolare, nella raccomandazione riguardante Cozzolino, si ricorda “che il procuratore federale del Belgio ha chiesto la revoca dell’immunità” dell’eurodeputato italiano “nell’ambito di un’indagine in corso”, secondo la quale “potrebbe essere coinvolto in atti di corruzione derivanti dall’ingerenza di uno o più Stati esteri al fine di influenzare i dibattiti e le decisioni del Parlamento europeo”.

“Dall’indagine in corso – si legge nella raccomandazione – emergerebbe anche che Andrea Cozzolino, dopo il 2019, è sospettato di aver partecipato a un accordo con altri soggetti che prevedeva collaborazioni al fine di tutelare interessi di Stati esteri, in particolare per impedire l’adozione di risoluzioni parlamentari che potrebbero ledere gli interessi di questi Stati, in cambio di somme di denaro”. Inoltre, si considera che “i fatti imputati ad Andrea Cozzolino costituirebbero reati di corruzione pubblica ai sensi degli articoli 246 e 247”, “partecipazione a un’organizzazione criminale ai sensi degli articoli 324 bis e 324 ter” e “riciclaggio di denaro ai sensi dell’articolo 505 del Codice penale belga”.

Il testo sottolinea che il Parlamento europeo “non può essere assimilato a un tribunale” e che, d’altro canto, “il deputato non può, nell’ambito di un procedimento di revoca dell’immunità, essere considerato un ‘imputato'”. Ricorda, inoltre “che l’immunità parlamentare non è un privilegio personale del deputato, ma una garanzia dell’indipendenza del Parlamento nel suo insieme e dei suoi membri”; sottolinea che il suo scopo “è proteggere il Parlamento e i suoi membri da procedimenti giudiziari relativi ad attività svolte nell’esercizio delle funzioni parlamentari e da esse inscindibili”; e rileva che in questo caso specifico “i presunti reati non costituiscono opinioni o voti espressi da Andrea Cozzolino nell’esercizio delle sue funzioni di deputato al Parlamento europeo”.

La raccomandazione considera quindi che “l’immunità non può essere invocata in caso di flagrante delitto né ostacolare il diritto del Parlamento europeo di revocare l’immunità di uno dei suoi membri”; che “spetta esclusivamente al Parlamento decidere se revocare o meno l’immunità in un determinato caso”; che “il Parlamento può ragionevolmente tenere conto della posizione del deputato” al momento di decidere; e che “durante la sua audizione, Andrea Cozzolino ha dichiarato di non avere obiezioni alla revoca dell’immunità parlamentare”.

Infine, “considerando che, nel caso di specie, il Parlamento non è stato in grado di stabilire l’esistenza di un ‘fumus persecutionis’, vale a dire elementi fattuali indicanti che l’indagine giudiziaria in questione è stata avviata con l’intento di danneggiare l’attività politica” dell’eurodeputato, la raccomandazione si conclude con la richiesta di decidere “di revocare l’immunità ad Andrea Cozzolino” e l’incarico alla presidente dell’Assemblea “di trasmettere senza indugio” la decisione di revoca e la relazione della commissione Juri “all’autorità competente del Regno del Belgio e ad Andrea Cozzolino”.