Sono quasi novemila, per la precisione 8.794 (ma il dato è parziale), le richieste già presentate da studenti fuori sede per usufruire della possibilità di votare alle elezioni europee nella città nella quale studiano. Lo ha annunciato la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro nel corso di una conferenza stampa convocata al Senato da Fratelli d’Italia per rivendicare il “successo storico” dell’inserimento di questa norma all’interno del decreto elezioni.
Una scelta che rappresenta “una risposta al crescente astensionismo giovanile”, ha sottolineato Fabio Roscani, presidente di Gioventù nazionale e deputato FdI, astensionismo che è “in parte involontario, perché uno studente lontano centinaia di chilometri da casa per tornare a votare spende centinaia di euro, spesso a carico della famiglia che già spende per farlo studiare. In più, a volte le elezioni si svolgono in contemporanea con le sessioni d’esame, e gli studenti sono costretti a scegliere se votare o fare l’esame”.