Una scelta che rappresenta “una risposta al crescente astensionismo giovanile”, ha sottolineato Fabio Roscani, presidente di Gioventù nazionale e deputato FdI, astensionismo che è “in parte involontario, perché uno studente lontano centinaia di chilometri da casa per tornare a votare spende centinaia di euro, spesso a carico della famiglia che già spende per farlo studiare. In più, a volte le elezioni si svolgono in contemporanea con le sessioni d’esame, e gli studenti sono costretti a scegliere se votare o fare l’esame”.