Europei under 19, l’Italia batte il Portogallo ed è campione dopo vent’anni
Bollini: “Questo successo è merito dei ragazzi, del loro lavoro, dello staff”
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Vent’anni dopo l’Italia under 19 torna a vincere il campionato europeo di calcio di categoria. La nazionale guidata da Alberto Bollini ha sconfitto in finale il Portogallo 1-0, decisivo il gol nel primo tempo di Kayode. La squadra luistana nel girone di qualificazione aveva battuto l’Italia 5-1. Il commissario tecnico si è detto molto orgoglioso e ha dedicato il successo ai giocatori e ai tecnici che li hanno fatti crescere. Complimenti alla under 19 anche dal presidente della Figc Gravina, che ha parlato di un successo storico.
La partita
Da Ciccio Lodi a Giacomo Faticanti, i capitani che alzano al cielo il trofeo; da Paolo Berrettini a Alberto Bollini, i tecnici che guidano la spedizione azzurra ad uno storico successo; da Vaduz (Liechtenstein) a Ta Qali (Malta); dal 26 luglio 2003 al 16 luglio 2023: dopo 20 anni e 3 finali perse (2008, 2016, 2018) l’Italia è campione d’Europa Under 19, secondo titolo a livello giovanile. Gli Azzurrini dominano, nettamente almeno per un tempo, la finale con il solito Portogallo (terzo episodio in categoria, parziale di 2-1 per noi ora), arrivato all’ultima sfida con i favori del pronostico per il cammino di questa Fase Finale e il 5-1 inflitto all’Italia nel secondo match (ma 1-1 in parità numerica, poi 4 gol in 10 contro 11). Decide la rete di Kayode al 18′ del primo tempo, ma per 45` il dominio degli Azzurrini è assoluto: non solo la rete del vantaggio e diverse occasioni per andare di nuovo in gol, ma una netta superiorità nelle scelte di gioco, nei tempi di azione, nelle letture preventive, negli anticipi e nelle iniziative individuali degli incursori.
I complimenti
Il Presidente federale Gabriele Gravina si complimenta subito con la delegazione azzurra a Malta, poi commenta: “Successo storico! I ragazzi sono stati straordinari, così come mister Bollini e tutto lo staff, hanno creato un gruppo eccezionale capace di imporsi in un torneo difficilissimo, vincendo contro avversarie sulla carta molto più quotate. Adesso la responsabilità del calcio italiano è non disperdere il grande lavoro svolto dal Club Italia e il talento degli Azzurrini. Questo trionfo europeo è la risposta più bella a chi, senza conoscere il grande lavoro che stiamo facendo con le Nazionali giovanili, preferisce abbandonarsi al disfattismo e all`isterismo provocato da una sconfitta”.
Gli Azzurrini sono Campioni d’Europa Under 19, dopo aver centrato il 2° posto al Mondiale Under 20 (Faticanti, Pisilli, Lipani e Esposito hanno fatto il bis), il futuro del calcio italiano potrebbe essere brillante, se solo a questi ragazzi i club di casa nostra offrissero qualche chanche in più. Che meritano. Mai come ora. Ed è giusto rendere merito ad un Club Italia che da anni confeziona piazzamenti a livello giovanile e coltiva i giovani talenti che poi il CT Mancini può far esordire in Nazionale A: da 4 anni qualificazione alle Fasi Finali Under 17 e 19, quest’anno anche le Fasi Finali di Under 21 e Under 20, unica Federazione ad aver raccolto queste due strisce di risultati. Costruiti dall’organizzazione del Club Italia, dagli staff tecnici, dagli Azzurrini, dagli uomini che dietro le quinte si mettono a disposizione del gruppo, dal lavoro del Coordinatore delle Giovanili Maurizio Viscidi.
Parla Bollini
“Questo successo è merito dei ragazzi, del loro lavoro, dello staff, ma anche della filiera del nostro Club Italia, che costruisce dall’Under 15 squadre e calciatori che ci rappresentano a livello internazionale e che maturano per le categorie superiori”. Parola di Alberto Bollini, tecnico al secondo anno nel Club Italia e già due allori in bacheca, il Torneo 8 Nazioni 2022 con l’Under 20 e questo Europeo Under 19 appena celebrato. “Alla base – continua – c’è un ottimo lavoro, a cominciare da Maurizio Viscidi che vive per la Federazione, per tutti noi tecnici e per tutti i ragazzi. E poi a monte la Federazione e la sua struttura organizzativa: non ci ha fatto mai mancare nulla, sia il supporto della dirigenza, a cominciare dal Presidente Gravina, che quello della struttura operativa che ci ha messo nelle migliori condizioni di lavorare tutto l’anno”. Un ringraziamento anche all’organizzazione: “Complimenti alla Federazione di Malta per l’organizzazione e anche alla Uefa, è stato un torneo di alto livello e giocato nelle migliori condizioni”. E poi un plauso a se stesso, ma esteso a tanti colleghi: “Sono orgoglioso di aver ottenuto questo successo e lo dedico ai ragazzi e ai tecnici che hanno li hanno fatti crescere negli anni precedenti, stasera hanno vinto anche tutti loro”.
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Un cammino iniziato da lontano, non senza difficoltà quello che ha portato al trionfo, soprattutto quando nella Prima Fase una falsa partenza (ko con l’Estonia) stava per compromettere tutto: gli Azzurrini vincono le altre due gare e chiudono però al terzo posto per differenza reti (dietro Estonia e Polonia) e restano in bilico fino a fine novembre, quando arriva l’ufficialità del ripescaggio come migliore terza per la seconda fase. “L’identità di una squadra – commenta Bollini – si costruisce piano piano: ci siamo ritrovati a settembre e ogni step ha rappresentato una grande esperienza, per i ragazzi a livello individuale e per il gruppo. Questa è una squadra che non ha mai mollato, e questo è stato il primo ingrediente che ci ha portato al successo, soprattutto quando eravamo in bilico, già dal primo girone. Poi a marzo siamo arrivati alla seconda fase on un mini torneo da giocare in casa della Germania, la favorita per l’Europeo, con tanti ragazzi già nelle prime squadre. Siamo riusciti a batterli a casa loro e poi a vincere un gruppo nel quale c’era anche il Belgio. Ho sempre pensato che quel girone fosse già un mini Europeo vinto”.
“Il capolavoro è stato nel gioco”
Dopo il successo della seconda fase Bollini aveva già visto lungo: “Un grande gruppo con un grande cuore e un grande staff che è riuscito a trasformare tutto il negativo in forza e determinazione”. Un cuore che a Malta è diventato ancora più forte, soprattutto dopo quel macigno rappresentato dal 5-1 con il Portogallo: “Avevo subito avvisato i ragazzi che dovevamo guadagnarci tutto giorno per giorno, poi il segreto è stato recuperare le energie fisiche e mentali dopo aver perso immeritatamente, perché quel risultato non era la fotografia del nostro gruppo. In pochi giorni ci siamo inventati alcune cose per dimenticare e voltare pagina, prima della Polonia sembrava che fosse passato un mese dalla gara precedente”. Un trionfo che si pone in linea con quello degli Azzurri di Mancini a Euro 2020, una vittoria attraverso un calcio moderno: “Sì, il capolavoro è stato nel gioco, abbiamo affrontato dei colossi a livello di calcio giovanile e di talenti, come Spagna e Portogallo, oltre che Germania e Belgio nella seconda fase, e li abbiamo arginati con un calcio moderno, propositivo e offensivo. Con la Spagna abbiamo sempre fatto la partita, così come oggi con il Portogallo, soprattutto nel primo tempo, e non dimentichiamo che questa era una squadra che non aveva mai perso in un anno”.
Oltre al gioco, lo spirito di gruppo: “Quando in un gruppo vedi il secondo portiere che abbraccia il primo e quelli che stanno fuori sono i primi tifosi a soffrire, vuol dire che c’è una squadra, non è un segreto ma una ricetta vincente”. Infine, una condizione atletica che è andata via via crescendo.
In una chiacchierata alla vigilia dell’esordio della Fase Finale, Bollini sapeva di dover lavorare con attenzione: “Abbiamo un gruppo che va a diverse velocità, c’è chi è stato al Mondiale Under 20 e deve recuperare, c’è chi si è fermato da tempo perché il campionato Primavera è finito da tanto, e chi ha proseguito a giocare fino a pochi giorni fa. Ecco, su questo dobbiamo lavorare per portare tutti alle stesse condizioni e non è semplice.”
Poco dopo sfila anche il match winner in sala stampa, Michael Kayode, emozionatissimo: “Non so come spiegare il gol, non mi aspettavo di segnare da ala destra, anche perché era un ruolo che non facevo da tanto. Il mister ha creduto in me e mi ha chiesto di fare questo ruolo, mi sono abituato subito ed è stato fantastico”. Un uomo ovunque Michael Kayode, utilizzato in stagione da Bollini in tantissime posizioni: “La squadra e il tecnico si fidano molto, io mi metto a disposizione, ed ora sono felice”.