Europol, in crescita abusi sessuali su bambini in live streaming

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Abusi sessuali su bambini in live streaming e il cosiddetto “revenge porn”, sono fenomeni in crescita sul web, ha ammonito l’Europol, sottolineando come i minori siano sempre più esposti a questi pericoli tramite la rete. “Gli abusi su bambini trasmessi in diretta risultano una crescente minaccia”, ha riferito l’Agenzia Investigativa europea nel nuovo rapporto sulla criminalità informatica pubblicato oggi all’Aia. Settantadue pagine in cui viene spiegato come gli abusi in live streaming “coinvolgano un perpetratore che coordina l’atto su bambini in diretta con un timing preciso, attraverso piattaforme di condivisione video”. Spesso il tutto avviene su richiesta di un committente e registrato”. Gran parte delle attività legate a questo orrendo tipo di violenze avvengono sulla cosiddetta “darknet”, ovvero su network criptati peer to peer, che dà forti garanzie di anonimato. E se il live streaming degli abusi sessuali su bambini è stato a lungo attività basata nel Sud-Est asiatico, in particolare nelle Filippine, ora “sono in aumento rapporti che indicano dell’estensione ad altri Paesi”, in genere “regioni con alti livelli di povertà”. “Lo sfruttamento on line dei bambini è per noi un enorme problema”, ha commentato Steven Wilson, capo dell’unità cybercrime dell’Europol. Wilson ha aggiunto che gli investigatori stanno registrando anche una crescente diffusione dei casi di “porn revenge”, ovvero della diffusione di immagini molto esplicite senza il consenso del diretto interessato, come gesto di vendetta. Una “vendetta” riservata soprattutto alle donne.