Si è conclusa ieri sera la 61esima edizione dell’Eurovision Song Contest. Una serata piena di musica e sorprese, a cominciare dalla vincitrice. A portare il tanto ambito premio a casa, infatti, è stata Jamala (foto), rappresentante dell’Ucraina che con 534 punti è riuscita a sorpassare i favoriti Australia e Russia. Quest’ultimo secondo Paese più votato dal pubblico grazie alla performance d’effetto di Serghei Lazarev. È sembrato, così, quasi un gioco del destino visto che la battaglia finale si è giocata tra due Paesi vicini ma allo stesso tempo lontani, ma alla fine i voti da casa hanno deciso di premiare una canzone dal sapore politico, 1944. Una canzone decisamente anti Russia con un testo dedicato alla deportazione dei tartari di Crimea sotto Stalin in cui l’inglese e il tataro crimeano si sono fusi in maniera perfetta. Eccezionalmente l’organismo che supervisiona il festival, l’Unione europea di Radiodiffusione, ha deciso di ammettere una canzone dai contenuti politici, nonostante le proteste russe. Lamentele che sono arrivate dai “piani alti”, non di certo dalle due delegazioni all’Eurovision. I toni tra rappresentanti di Mosca e Kiev, infatti, sono stati molto cordiali e amichevoli. Terzo posto per l’Australia con Dami Im. La sua “Sound of silence”, prima del giudizio delle giurie europee, non è riuscita a fare il passo in più e a incontrare i favori del pubblico. L’Australia era il Paese ospite della competizione, merito della sua ammissione i grandi ascolti che ogni anno l’Eurovision raccoglie nella terra dei canguri.
Nel caso di vittoria, però, il Paese avrebbe dovuto sceglierne uno europeo insieme a cui organizzare la competizione. Solo sedicesima Francesca Michielin con “Nessun grado di separazione/No degree of separation”. Nonostante la performance impeccabile, la ventunenne cantante veneta, penalizzata forse dal testo quasi completamente in italiano, non è riuscita a fare meglio del “Il Volo” che, l’anno scorso, avevano portato il nostro Paese a un passo dalla vittoria. Grande ospite della serata è stato Justin Timberlake che, con i suoi Tennessee Kids, ha mandato il pubblico presente alla Globe Arena di Stoccolma e quello a casa in visibilio. Il cantante, oltre a presentare il suo nuovo singolo “Can’t stop the feeling”, ha iniziato la performance con un suo grande classico: “Rock your body”, tratto dal suo primo album di studio – “Justified” – pubblicato nell’ormai lontano 2002. Stravaganza, abiti più o meno strani, musica ultra pop e testi più o meno impegnati: l’Eurovision è stato questo e molto altro. Uno show che non ha annoiato perché, come ogni anno, ha reso la musica protagonista della diretta, commentata in Italia da Flavio Insinna e Federico Russo. Protagonisti anche il pubblico da casa che, con gli hashtag ufficiali della kermesse, ha commentato , anche in maniera ironica, ogni performance. Tra i tweet più divertenti sicuramente quelli che facevano riferimento alla somiglianza tra il cantante della Polonia e il nemico di Peter Pan, Capitano Uncino.