Politica

Exit poll, Trump eletto perché uomo del cambiamento. Usa spaccati a metà, Clinton incassa voto popolare

Donald Trump ha stravinto tra i cristiani, ha conquistato la maggioranza degli elettori bianchi ed è stato eletto perché capace di favorire il “cambiamento”. E’ quanto emerge dagli exit poll condotti all’uscita dalle urne americane e pubblicati dalla Cnn. Alla domanda quale sia la qualità più importante di un candidato, l’83% degli elettori di Trump ha detto che “può portare un cambiamento”, mentre per il 90% di quelli di Hillary Clinton la candidata democratica aveva “la giusta esperienza”. E alla domanda quale sia la questione più importante che il Paese è chiamato ad affrontare, il 64% degli elettori di Trump ha risposto l’immigrazione e il 57% il terrorismo, mentre il 60% di quelli di Clinton ha detto la politica estera e il 52% l’economia. Trump ha stravinto tra i cristiani, conquistando il 60% dei protestanti (37% per Clinton), il 52% dei cattolici (45% per Clinton), il 61% dei mormoni (25% per Clinton) e il 55% degli altri cristiani (il 43% per Clinton). Il 71% degli ebrei ha invece votato per Clinton (24% per Trump), così come il 68% degli atei (il 26% per Trump).

La maggioranza degli elettori bianchi ha votato per Trump: il 58% contro il 37% andato all’ex segretario di Stato che ha invece conquistato il consenso dell’88% dei neri (8% per Trump), del 65% dei latinos (29% per Trump) e del 65% degli asiatici (29% per Trump). Trump è stato sostenuto dal 53% degli uomini (41% per Clinton), mentre il 54% delle donne ha votato per Clinton (42% per Trump). Riguardo alle fasce di età, il 52% degli elettori di età compresa tra i 18 e i 44 anni ha votato per Clinton (40% per Trump), mentre il 53% degli over 45 ha votato Trump (44% per Clinton). Infine il reddito: l’ex first lady ha conquistato il 52% degli elettori che guadagnano meno di 50.000 dollari l’anno (41% per Trump), mentre il 50% di chi guadagna fino a 100.000 dollari ha votato Trump (46% Clinton) e tra chi guadagna oltre i 100.000 dollari l’anno il 48% ha votato Trump e il 47% Clinton. I grandi elettori premieranno Donald Trump, ma il voto popolare è stato conquistato dalla Clinton. Questa la fotografia degli Stati Uniti, a meno di 24 ore dalla chiusura delle urne, da cui è uscito un Paese diviso a metà. Il candidato repubblicano ha conquistato 28 Stati e 279 grandi elettori, oltre la maggioranza necessaria per diventare presidente degli Stati Uniti.

Bisogna ricordare che gli elettori statunitensi non eleggono direttamente il presidente, ma i 538 grandi elettori, divisi tra i 50 Stati (più il District of Columbia) in base alla popolazione: il candidato presidenziale che vince in uno Stato ottiene la totalità dei suoi grandi elettori (tranne in Maine e Nebraska), che poi eleggeranno il presidente. La candidata democratica ha conquistato 19 Stati e il District of Columbia, con i loro 228 grandi elettori. Restano da assegnare tre Stati: Michigan (16 grandi elettori), Arizona (11) e New Hampshire (4). Nel voto popolare, al momento, c’è un leggero vantaggio di Clinton, che ha ottenuto 59.626.052 voti, contro i 59.427.652 di Trump. Wisconsin, Pennsylvania, Florida. Alla fine sono stati decisivi questi tre Stati, visto l’equilibrio alle urne, con circa 220.000 elettori che hanno preferito Trump a Clinton. Quindi 220.000 sui 120 milioni che hanno votato: una piccola parte, che ha fatto la differenza. Con questi tre Stati, Clinton sarebbe arrivata a 287 grandi elettori (senza contare gli Stati non assegnati).

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it
Condividi
Pubblicato da