Expo, pronto ricorso Pg Milano contro proscioglimento Sala
E’ pronto il ricorso della Procura Generale di Milano contro la sentenza che ha portato al proscioglimento del sindaco Giuseppe Sala dal procedimento che vedeva l’ex numero uno di Expo imputato per presunte irregolarità nell’assegnazione dell’appalto per la fornitura del “verde” destinato al sito dell’Esposizione Universale milanese del 2015.
L’atto, firmato dai sostituti procuratori generali Massimo Gaballo e Vincenzo Calia, potrebbe essere depositato già domani (i termini scadono mercoledì 13 giugno) e sarà valutato da una sezione della Corte d’Appello di Milano. Dopo una serie di valutazioni, i due magistrati diretti dal procuratore generale Roberto Alfonso hanno deciso di impugnare la sentenza di “non luogo a procedere” emessa il 29 marzo scorso dal gup Giovanna Campanile che aveva prosciolto Sala “perchè il fatto non sussiste”, respingendo la richiesta di processo per il primo cittadino milanese.
Nel mirino dei magistrati della procura generale milanese è finito l’affidamento diretto (cioè senza il lancio di un bando di gara) dell’appalto per la fornitura di 6 mila alberi a Expo deciso dall’allora commissario straordinario Sala a favore della Mantovani, la società di costruzioni vicentina che si era già aggiudicata il maxi appalto per la progettazione e realizzazione della cosiddetta “Piastra dei Servizi” di Expo (in pratica, l’ossatura infrastrutturale del futuro sito espositivo) con un ribasso del 42% rispetto alla base d’asta. Un affare del valore complessivo di 4,3 milioni di euro che poi la Mantovani avrebbe subappaltato a un altro fornitore al prezzo di 1,3 milioni di euro, registrando così una plusvalenza pari alla differenza tra i due importi.
Un affidamento diretto che in una prima fase aveva portato la procura generale a contestare al sindaco il reato di turbativa d’asta, accusa successivamente riformulata in quella, meno grave, di abuso d’ufficio. Secondo il gup Campanile, Sala non avrebbe commesso nessuna violazione di legge soprattutto perchè, in veste di commissario straordinario del governo per Expo, aveva i poteri di agire in deroga alla normativa vigente. Le motivazioni della sentenza di proscioglimento non hanno tuttavia convinto i magistrati della procura generale che dopo un’attento esame delle carte processuali e degli atti di indagine hanno deciso di giocarsi la carta del ricorso in Corte d’Appello.