Il gap tra Mercedes e Ferrari, ribadisce Briatore, “non è cambiato dall’anno scorso. Tra le due macchine, in un circuito come quello di domenica, c’è più di un secondo. E non credo che Rosberg spingesse troppo. L’unico team che fa la storia è la Mercedes: o ne guidi una o arrivi secondo. Marchionne? E’ un entusiasta e ci ha messo la faccia, cosa difficile per un presidente di un grande gruppo. Non fa mancare alcun supporto finanziario al team, ma è sempre quello di qualche anno fa. Magari si facciano meno proclami l’anno prossimo, cosi’ si vince…”. Ricordato di essere stato lo ‘sponsor’ numero uno di un Gran Premio in Azerbaigian, Briatore, consigliere “gratuito” di Ecclestone, avverte che in futuro “ci saranno da sostituire certi Gp senza glamour, 5-6 che non hanno alcun senso. Ne resterà qualcuno vintage come Monza, o tornare a Magny-Cours, o in Germania dove, nonostante ci sia il numero maggiore di costruttori, non si gareggia più”. Considerato Alonso “un pensionato di lusso”, Briatore conclude con un pensiero su Schumacher: “Non so niente, attorno a lui c’è un cordone impenetrabile, notizie puoi averle solo da Massa e da Todt, che ogni tanto vanno a trovarlo. Da quel che so io, l’unica cosa che serve è pregare, di dottori ne ha già troppi”.