Fabi: banche cambino atteggiamento o saremo di nuovo in piazza
“Vogliamo proseguire la trattativa di rinnovo del contratto, ma le banche devono cambiare radicalmente atteggiamento, altrimenti siamo pronti a scendere di nuovo in piazza. Se i banchieri continueranno ad adottare la linea intransigente, si dovranno assumere la responsabilita’ di un’eventuale rottura del tavolo di confronto, davanti ai lavoratori e all’opinione pubblica”. E’ questo il messaggio lanciato da Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il principale sindacato dei bancari, nel corso del 120esimo consiglio nazionale, che si e’ aperto oggi a Roma e che si concludera’ il 20 novembre. “Abbiamo chiesto risposte chiare sui temi dell’area contrattuale, degli orari di lavoro, dei demandi alla contrattazione aziendale e di gruppo – ha proseguito – ma finora non ci hanno voluto rispondere, se non in modo generico. Quanto alla pregiudiziale del blocco del costo del lavoro, posta dall’Abi, proponiamo ai banchieri di dare l’esempio diminuendo del 30% gli stipendi di quei 300 super manager che guadagnano in media 1,9 milioni l’anno. Sarebbe un gesto di grande sensibilita’ sociale”.