Scattano le prime assunzioni ad Unicredit. Il protocollo sottoscritto a giugno di quest’anno, nell’ambito delle misure volte a rilanciare la banca, prevedeva 800 nuove assunzioni e 670 stabilizzazioni di apprendisti, da realizzare gradatamente accompagnando il processo di adesione agli esodi incentivati e volontari. Ieri, nel corso di un incontro tenutosi a Milano, in cui é stato firmato un verbale di riunione riguardante la verifica delle adesioni all’esodo riguardante 2400 dipendenti che maturano i requisiti pensionistici entro il 2018, Unicredit ha annunciato che ci saranno le prime 60 nuove assunzioni, che lasciano l’amaro in bocca alla componente siciliana della delegazione sindacale.
“Il problema – affermano Carmelo Raffa della Segreteria di Gruppo FABI Unicredit e Gabriele Urzí della Segreteria di Gruppo FIBA CISL Unicredit – è che sono distribuite 3 nell’area nord ovest, 5 in Lombardia, 8 nell’area nord est, 20 nella direzione centro-nord, 10 al centro, 14 in direzione sud e nemmeno una in Sicilia. Nell’isola, – continuano i sindacalisti – non si fa una assunzione dal 2007, nonostante le migliaia di lavoratori esodati e pensionati nel frattempo, in barba ai numeri che, in termini di raccolta ed impieghi, la rete siciliana di Unicredit continua a fornire. Senza un turn-over occupazionale – concludono Raffa e Urzí – tante lavorazioni che la banca sta portando non avranno uno sviluppo positivo, ed é inutile sfornare slogan roboanti di attenzione al territorio quando poi si verificano simili fatti incomprensibili”.