Il giornalista Andrea D’Addio, direttore di Berlino Magazine, si è trasferito nella capitale tedesca nel marzo 2009, e nel 2014 aveva incontrato Fabrizia Di Lorenzo, 31enne di Sulmona, il cui cellulare è stato ritrovato sul luogo dell’attacco a Charlottenburg e che attualmente risulta dispersa. Fabrizia aveva partecipato all’avventura della rivista che vuole raccontare la Germania con un punto di vista italiano. Fabrizia, di Sulmona (L’Aquila), s’è dispersa dopo la strage di Berlino, le speranze che non sia tra le vittime non identificate si sono ridotte a un soffio. Lo stesso papà Gaetano, che è nella capitale tedesca ha affermato tra le lacrime: “Non dovrebbero esserci più dubbi, aspettiamo conferme, ma non mi illudo”.
“Ho conosciuto Fabrizia a marzo 2014, quando fondai Berlino Magazine; fu una delle prime persone che collaborò al magazine in maniera del tutto volontaria all’epoca perché era una piccola rivista online – racconta D’Addio -. Una persona che non ho conosciuto bene, assolutamente, la mia conoscenza si ferma al 2014, in quel breve periodo aveva sempre dato il proprio contributo con il sorriso e con entusiasmo”. Ma perché sulla stampa tedesca tanta riservatezza sulle generalità delle vittime, tanto è vero che l’ufficialità della morte di Fabrizia attende l’esame del dna? “Bisognerà capire perché tutta questa attesa, lo stesso per l’ufficialità della morte di Fabrizia, difficile fare speculazioni, può darsi anche che tra i feriti ci sia l’attentatore, o può darsi che sia tra i morti”, spiega. Si temono ripercussioni sul settore del turismo a Berlino? “Noi pensiamo nel medio e lungo periodo no, nessuna ripercussione, nel breve alcuni invividui che decideranno di non partire sicuramente ci sono, è facile mettersi paura e lasciarsi suggestionare”, conclude.