Stop alla condivisione dei dati. Dopo polemiche e pesanti critiche per l’ingerenza negli affari privati delle persone, alla fine Facebook ha ceduto al pressing delle autorità europee e ha sospeso (per il momento) la condivisione dei dati degli utenti con WhatsApp nel Vecchio continente per ragioni pubblicitarie. La decisione del social network di Menlo Park è giunta in seguito alle obiezioni sollevate in diversi Paesi del continente, compresa l’Italia, dove il Garante per la Privacy e l’Antitrust avevano avviato una doppia istruttoria.
Nei mesi scorsi, Facebook aveva annunciato cambiamenti nelle politiche per la privacy del programma di messaggistica, che ha acquistato nel 2014 per 14 miliardi di dollari. Agli utenti è stato chiesto di dare il proprio consenso allo sharing dei propri dati personali tra le due compagnie, in modo che queste informazioni potessero essere utilizzate per inserzioni commerciali mirate. Gli utilizzatori di WhatsApp avevano a disposizione 30 giorni per scegliere se accettare questi nuovi termini. La prima nazione ad ottenere lo stop della pratica del social network è stato il Regno Unito. Ma il cambiamento delle politiche sulla privacy di Facebook ha sollevato critiche in modo quasi unanime. In attesa di un chiarimento sulla legalità della disputa, da Facebook è giunta la precisazione che, ad ogni modo, i due servizi proseguiranno nel condividere i dati back-end degli utenti per altre ragioni, ad esempio per arginare lo spam.