Roberto Faenza spera che il suo “La verità sta in cielo”, nei cinema dal 6 ottobre, possa spingere a riaprire il caso di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa nel 1983. Il caso della Orlandi ha coinvolto, in 30 anni di indagini, figure della politica, della criminalità, della finanza, dei servizi segreti, del Vaticano e della sua banca, lo Ior, ma è stato archiviato nel 2015. Nella mancanza di risposte ufficiali Faenza ha costruito un film in cui due giornaliste, Maya Sansa e Valentina Lodovini, cercano di far luce sulla vicenda, a partire dalle rivelazioni fatte da Sabrina Minardi (interpretata da Greta Scarano), l’ex amante di Enrico De Pedis, il boss qui interpretato da Riccardo Scamarcio. “La magistratura ha chiuso le indagini perché non ritengono le prove sufficienti per andare a processo, però se voi leggete le 88 pagine dell’ archiviazione ci sono dentro tutti gli elementi per andare a processo. Penso che il film è esattamente il contrario di questa frase, cioè la verità non sta in cielo: la verità sta in terra e io spero che questo film dia un assist a chi vuole proseguire le indagini per fare quell’ultimo metro per tirare fuori quello che veramente si sa, perché si sa”.
Il fratello della Orlandi, Pietro, alla presentazione del film ha specificato: “Credo che questo film sia importante, perché spero che sia visto anche da chi ha deciso di archiviare, perché ritorni sui suoi passi e si renda conto che è stato un errore”. Nell’ultima parte del film Faenza pone l’accento su un dossier secretato in Vaticano, che non è mai stato consegnato ai magistrati italiani. “Non è una cosa che mi sono inventato io, appare agli atti. E’ indubbio che il Vaticano abbia questo dossier, perché non lo tira fuori? Cosa c’è dentro? Io penso che l’ultimo metro è questo: siccome si sa che c’è questo dossier, se si tirasse fuori forse si saprebbe la verità”. Nel 2013 Papa Francesco ha incontrato i familiari di Emanuela Orlandi, e il regista è convinto che finalmente, sotto il suo pontificato, la verità possa uscire veramente fuori. “Questa frase ‘lei sta in cielo’ l’avrebbe detta, così dicono i parenti, Papa Francesco alla famiglia quando li ha ricevuti, e se questa frase ha un risvolto di realtà vuol dire che per la prima volta un Papa dice che è morta. E credo che Papa Francesco creda nella trasparenza, magari salterà fuori. Io sono convinto che nel giro di un mese qualcosa salterà fuori”.