Falcone (FI): nostro ddl province prevede sistema elezione mista

Sarà incardinato domani in commissione Affari istituzionali all’Assemblea regionale siciliana il ddl azzurro sulle province, depositato giovedì scorso a Palazzo dei Normanni. Il testo, a prima firma del capogruppo Marco Falcone, prevede che gli enti abbiano tre diversi livelli di governo. Le città metropolitane saranno guidate da un sindaco metropolitano, eletto direttamente dai cittadini, dal consiglio metropolitano, costituito da eletti di secondo livello, e della conferenza metropolitana dei sindaci. Per le province gli elettori esprimeranno, invece, i presidenti provinciali, i consigli provinciali saranno eletti con consultazioni di secondo livello, mentre delle conferenze provinciali faranno parte tutti i sindaci della provincia. ”Il nostro disegno di legge coniuga tutte le necessità – spiega Falcone -: la rappresentatività degli elettori, il taglio degli sprechi, la razionalizzazione e il miglioramento dei servizi ai cittadini. Si tratta di un sistema di elezione mista, che suddivide in due le aree vaste, da un lato le tre città metropolitane (Palermo, Catania e Messina), dall’altro le sei province, che assumono il nomen iuris precedente. I nuovi Enti sono pensati per ricoprire maggiori funzioni di quelli del passato – prosegue il parlamentare – dalla pianificazione territoriale ai sistemi integrati idrico e dei rifiuti, dall’edilizia e dalle politiche scolastiche alle politiche sociali. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, attuabile in breve tempo, che colmerebbe il gap dovuto all’incapacità dell’Esecutivo regionale di portare a termine una riforma sensata e utile all’isola”.

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