Falso in bilancio: procura di Milano chiede il processo per Santanché
I pm: “Tutti sapevano e tutti hanno taciuto”. Prossima udienza il 26 novembre
La Procura di Milano ha ribadito la richiesta di processo per la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e per altri imputati per falso in bilancio nel caso Visibilia. Durante l’udienza preliminare, i pubblici ministeri Marina Gravina e Luigi Luzi hanno insistito con la loro ricostruzione e con le accuse che riguardano, tra gli altri, il compagno Dimitri Kunz, l’ex compagno Canio Giovanni Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero e altre società legate alla senatrice di Fratelli d’Italia.
“Tutti sapevano e tutti hanno taciuto”, hanno affermato i pm Gravina e Luzi, riferendosi alle presunte irregolarità sui conti di Visibilia. Secondo i pm, la ministra del governo Meloni e gli altri imputati non potevano non essere consapevoli delle irregolarità contabili che caratterizzavano i bilanci della società. L’udienza preliminare, celebrata a porte chiuse, ha visto il gup Anna Magelli respingere la richiesta del Codacons di essere ammesso come parte civile, escludendolo così dal procedimento. Tuttavia, alcuni piccoli azionisti di Visibilia sono stati ammessi come parti civili.
La prossima e ultima udienza preliminare è fissata per il 26 novembre, quando si deciderà se Daniela Santanchè e gli altri indagati dovranno affrontare il processo. Nel frattempo, una delle persone coinvolte ha chiesto di patteggiare e le società Visibilia hanno accettato una sanzione amministrativa. L’indagine è stata avviata in seguito a un esposto presentato da un gruppo di piccoli azionisti, tra cui l’imprenditore Giuseppe Zeno, assistito dall’avvocato Antonio Piantadosi.
I soci lamentano gravi squilibri finanziari nei bilanci societari che, secondo l’accusa, avrebbero compromesso il valore delle azioni e leso i loro interessi. Insomma, la posizione dei pm resta ferma: le decisioni e le azioni dei vertici Visibilia sono considerate azioni sistematiche, tese a mascherare i problemi finanziari dell’azienda, con pesanti ricadute su chi ha investito nella società.