La percentuale di ‘forti’ e’ l’unica a non mostrare segni di cedimento. I ‘deboli’, invece, calano di quasi sette punti percentuali. I ‘lettori forti’, si legge nella nota dell’Istat, sono soprattutto donne (il 15,1% delle lettrici pratica la lettura in modo intensivo) e persone con una eta’ compresa tra i 65 e i 74 anni (il 20,2% delle lettrici e il 21% dei lettori). A leggere in media almeno un libro al mese sono soprattutto le persone tra i 55 e i 74 anni. La quota di ‘lettori forti’ tra i giovani di 20-24 anni resta inferiore alla media nazionale (10,6% contro 14,3%), ma risulta in flessione rispetto al 2013 (11,8%). Sono ‘lettori deboli’ e dichiarano di aver letto da uno a tre libri al massimo in un anno quasi la meta’ dei lettori maschi (il 47,9%) e delle persone con eta’ tra 11 e 14 anni (51%), con al piu’ la licenza media (52%), in cerca di nuova occupazione (52,2%), e residenti nel Sud (57%). A leggere di piu’ i ragazzi, tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori (il 66,9%), un chiaro segno di quanto la propensione alla lettura sia condizionata dall’ambiente familiare.
Grandi differenze tra lettori e non lettori anche in base al livello di istruzione. ‘La lettura di libri continua ad essere praticata soprattutto dalle persone con un titolo di studio piu’ elevato: leggono circa tre laureati su quattro (il 74,9%; il 77,1% nel 2013), ma la proporzione si riduce a uno su due fra chi ha conseguito al piu’ un diploma superiore (51,1%; il 53% nel 2013)’. Marcate differenze anche su base geografica. Si legge meno nel Mezzogiorno che nel resto del Paese. ‘Quasi una famiglia su dieci (il 9,8%, pari a circa 2,5 milioni di famiglie) – si legge nel rapporto – dichiara di non avere alcun libro in casa. Anche nei casi in cui e’ presente una libreria domestica, il numero di libri disponibili e’ molto contenuto: il 28,9% delle famiglie possiede non piu’ di 25 libri e il 63,5% ha una libreria con al massimo 100 titoli che, calcolando un ingombro medio di 30/40 libri per metro lineare, occupano indicativamente non piu’ di tre ripiani di uno scaffale.
Le famiglie maggiormente sprovviste di libri sono quelle della Basilicata (il 19,1% non possiede nemmeno un libro), della Sicilia (18,1%) e della Puglia (17,9%). Le famiglie con le librerie domestiche piu’ ricche di volumi (oltre 100) si trovano soprattutto nel Nord-est e al Centro del Paese (rispettivamente 32% e 30,1% di quelle residenti). Friuli-Venezia Giulia (38%), Emilia Romagna (34,2%) e Sardegna (33,6%) sono le regioni con la piu’ alta percentuale di famiglie con piu’ di 100 libri in casa. Possedere i libri, spiegano dall’Istat, non vuol dire pero’ necessariamente leggerli. ‘Tra le persone che dichiarano di disporre di oltre 400 libri in casa, circa una su cinque (21,8%) non ne ha letto nemmeno uno e una quota equivalente (18,3%) ha dichiarato di leggere non piu’ di tre libri all’anno; solo nel 23,4% dei casi si tratta invece di lettori forti’.