Una farm dove si coltivano verdure con scarti prodotti da pesce
Avviare una piantagione sulle pareti verticali di balconi, palazzi e uffici
Fare convivere l’allevamento dei pesci e la coltivazione della verdure, sfruttando proprio gli scarti prodotti dai pesci come fertilizzante, in un ciclo virtuoso e completamente ecosostenibile. Succede a Roma dove 4 giovani imprenditori, Valerio Ciotola, Simone Cofini, Lorenzo Garreffa e Thomas Marino, hanno deciso di realizzare un progetto sostenibile e competitivo, capace di far fronte ai bruschi cambiamenti ambientali, in grado di combattere gli sprechi e produrre cibo di alta qualità. Nel gennaio 2017 i quattro hanno fondato The Circle, azienda agricola ed energetica ad alto contenuto tecnologico. Alla base di tutto c`è l`acquaponica. “L`impianto acquaponico consente l`allevamento di pesci e la produzione di ortaggi nello stesso spazio. L`acqua, partendo dalle vasche dei pesci, raggiunge e fertilizza le piante grazie all`azione di comunità batteriche che convertono gli scarti prodotti dai pesci in nutrienti per le specie vegetali, per tornare poi nuovamente pulita alle piante”, specifica Simone Cofini, dottore in biotecnologie industriali con una specializzazione sugli organismi vegetali e direttore impianti dell`azienda. L`impianto acquaponico di The Circle, unico del suo genere in Italia per lo sviluppo di coltivazioni personalizzabili e sostenibili, è infatti un sistema a ricircolo, dove l`acqua, grazie all`impiego di una o più pompe, viene prelevata dalla vasca nella quale vengono allevati i pesci.
“Rappresentiamo il nuovo modo di fare agricoltura”
Filtrata e depurata, l`acqua irriga direttamente le radici dei vegetali contenuti all`interno di strutture verticali, interamente fuori suolo, e infine ritorna nella vasca di allevamento. Questo tipo di tecnologia ha il vantaggio di recuperare tutta l`acqua che le piante non sono state in grado di assorbire, riducendo del 90% il consumo di acqua per kg di prodotto rispetto all`agricoltura tradizionale. Inoltre, garantisce una maggiore resa e una maggiore velocità di crescita delle piante coltivate e non fa uso di diserbanti e fertilizzanti di sintesi. Attraverso l`accoppiamento dei processi produttivi dell`acquacoltura e dell`acquaponica, si riesce così a creare un ciclo virtuoso e una filiera agricola, energetica ed economica senza la produzione di alcun rifiuto inquinante. Da qui il nome The Circle, espressione di tutti i valori aziendali e del sistema produttivo stesso. “Il nostro tipo di coltivazione – sottolinea Lorenzo Garreffa, direttore della Produzione dell`azienda – punta a rendere competitivo e altamente tecnologico un settore arretrato. Un`agricoltura consapevole, che produce prodotti di qualità, rispettando l`ambiente, fatta da persone competenti e preparate. Noi rappresentiamo quindi il nuovo modo di fare agricoltura. The Circle è una risposta reale e concreta ad alcune delle sfide ambientali quali l`erosione del suolo, il consumo di acqua e i livelli di inquinamento che hanno raggiunto un limite non più tollerabile”.
Coltivare direttamente sulle pareti verticali di balconi
All`interno della serra da mille metri quadri i 4 coltivano ravanello e cavolo rosso, crescione, rapa giapponese, acetosella, mizuna baby, canapa, canasta, indivia e santoreggia. Erbe aromatiche comuni e rare, baby leaves e microgreens: tutto questo è disponibile tutto l`anno e, a seconda della stagione, si possono trovare varietà di ortaggi particolari e in produzione limitata. I quattro giovani e intraprendenti imprenditori, forti della loro idea, hanno poi data vita a Orthoponics, una startup fondata insieme ad un altro gruppo di giovani innovatori che fanno base a Milano, basata sulla produzione di un oggetto di design, modulare e replicabile, che permette di coltivare prodotti vegetali sostenibili e di qualità direttamente sulle pareti verticali di balconi, palazzi, uffici e strutture pubbliche. Sul lungo periodo l`obiettivo è diventare i leader di settore e un punto di riferimento per tutte quelle aziende che vogliono innovare diventando un valore aggiunto per l`ambiente. “Puntiamo a replicare il nostro impianto in differenti parti del mondo e abbiamo già contatti avviati in due paesi fortemente in via di sviluppo quali Vietnam e Sud Africa”, concludono.[irp]