di Maurizio Balistreri
“Davide non mi abbandonare, fatemi sapere quando saranno i funerali che voglio partecipare”. E’ quanto implora Veronica Panarello dal carcere di Catania dove ha già trascorso due notti. Parole che arrivano da una cella di isolamento attraverso il suo legale Francesco Villardita che ribadisce che la mamma di Andrea Loris Stival “continua a professarsi assolutamente innocente”. “Chiede aiuto perché si svolgano indagini affinché venga preso il vero colpevole – afferma Villardita-. L’ho trovata ancora processualmente serena, provata perché si trova in carcere e chiede giustizia. E’ stremata e senza forze”. Dalla sua cella d’isolamento, dunque, Veronica continua a gridare la sua innocenza. Con il terribile omicidio di suo figlio di otto anni, avvenuto lo scorso 29 novembre, lei dice di non entrarci nulla, sebbene i magistrati di Ragusa la ritengono responsabile della morte del piccolo e dell’occultamento del cadavere. Intanto, anche oggi in carcere i detenuti non hanno mancato di esprimere il proprio rancore verso Veronica Panarello. Insulti e offese hanno scandito il ritmo della giornata nel penitenziario. “Assassina, devi morire”, le hanno urlato. E’ sola Veronica Panarello. Ancora piu’ sola di quanto lei stessa pare abbia detto alle sue guardie di voler restare.
Parla senza mezzi termini, Carmela. “Mi ha accusata di avere preso Loris – svela – e mi ha mandato i carabinieri a casa: li ho fatti salire mettendo la mia abitazione a loro disposizione. La fontana vicina al Mulino Vecchio? E’ vero che la conoscevamo, ci andavamo a prendere l’acqua”. Poi c’è la sorella di Veronica Panarello, Antonella, che ha dei dubbi che all’inizio delle indagini ha condiviso con gli investigatori: “Sebbene non abbia alcuna prova – ha detto loro – non ritengo di potere escludere che sia coinvolta nella morte del bambino o che stia cercando di coprire qualcuno o nascondere comunque la verità”. La sorella di Veronica si sfoga. “Della morte di Loris mi ha colpito molto la frase che mia sorella mi ha detto: ‘ora lo portano a casa’, senza dire altro” e poi ha anche accusato nostra madre di “averlo preso lei il bambino, è evidente che non c’è con la testa”. “In un momento così difficile – ricorda – Veronica pensava a mandare via me e nostra madre e non al dramma che tutti in quel momento stavamo vivendo”. Secondo Antonella sua sorella è stata “sempre la figlia prediletta dai nostri genitori” e quando, nel 2004, si sono separati Veronica “è andata a vivere con Davide Stival” e da quel momento “non ha più voluto avere rapporti con mia madre” accusandola di “averla abbandonata”; invece, sostiene la sorella, “è stata lei a lasciare sola nostra mamma”. Ma lei era “una madre affettuosa e presente con i suoi figli”. Storie di una famiglia che vanno ad arricchirsi con un ulteriore drammatico capitolo.
Intanto a Santa Croce Camerina cresce l’attesa per la restituzione del corpo del bambino alla famiglia, e quindi la possibilità di celebrarne i funerali. Al momento la salma è ancora a disposizione dei magistrati, e il prelievo di dna effettuato martedì a Veronica Panarello durante l’interrogatorio fiume in Questura, lascia supporre che altri esami verranno effettuati sul corpo del piccolo Loris. Infine, si terrà oggi pomeriggio alle 15, nel carcere di Piazza Lanza a Catania, l’udienza di convalida del fermo nei confronti di Veronica.
Aggiornato 11:37