Fazio Fazio continua a fare il suo mestiere. E lo fa bene, perché, puntualmente, ravviva lo spirito di una sinistra sempre più smarrita in questo surreale scenario politico. E così il conduttore, davanti al suo acquario televisivo avrà il sindaco di Riace, Domenico Lucano (Mimmo per i compagni). Una mossa, quella del quasi 54enne savonese, che lo porterà a incassare tre punti in un sol colpo: aver fatto uno scoop televisivo, appagare la Rai con lo share e non ultimo, aver dato – come consuetudine – una mano a una sinistra che s’è sentita rinascere, ultimamente, proprio manifestando sotto la finestra di casa Lucano. Lì, c’erano quasi tutti: Cgil, Arci, Articolo 21, Potere al Popolo, Prc, Link Unical, Libera, centri sociali, militanti della sinistra antagonista e sigle riuniti nel gruppo social “Riace patrimonio dell’umanità”.
Oltre alla parlamentare di LeU, Laura Boldrini ed altri big. Tutti a sostenere il primo cittadino allora agli arresti domiciliari in quanto indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta rifiuti. Il Tribunale, gli ha revocato gli arresti domiciliari, disponendo però nei confronti di Lucano il divieto di dimora. Misura cautelare che gli consentirà di arrivare nello studio di “Che tempo fa”. Apriti cielo. “Nonostante la revoca agli arresti domiciliari è evidente come Domenico Lucano sia accusato di aver violato norme civili, amministrative e penali sull’accoglienza. Chiediamo quindi che Fazio non chiami il sindaco in trasmissione. La tv pubblica non può divulgare modelli distorti sull’onda di strumentalizzazioni ideologiche”. Affermazioni vergate dai parlamentari della Lega, membri della Commissione di Vigilanza e pronti a presentare “un’interrogazione in commissione di vigilanza Rai”.
La sinistra insorge. Primo tra tutti, Nicola Fratoianni. “I leghisti si inalberano per la presenza di Mimmo Lucano da Fazio domenica prossima? – dice il segretario di LeU -. Vorrei sommessamente ricordare loro che la Rai non è Telepadania, non è cosa loro”. Man forte arriva dal Pd. “Assurda presa di posizione della Lega – twitta il senatore, Ernesto Magorno -. La Rai è un simbolo della democrazia che può e deve raccontare storie di pace come quella di Riace”. Lo scontro non è solo politico. Oramai, infatti, è noto che, personalmente, tra Fazio e Matteo Salvini non corre buon sangue, per usare un eufemismo. “Duello” che va avanti oramai da tempo e che ha registrato nei gironi scorsi, l’ultimo colpo basso del ministro dell’Interno al conduttore: “Fazio mi ha invitato non so quante volte: io per coerenza non ci andrò, guardo altro (…) Per me non è corretto che ci siano stipendi nel pubblico di quella maniera, ma cambio canale”. E questo, non sarà l’ultimo round.