A 13 giorni dalla elezioni presidenziali Usa dell’8 novembre l’Fbi ha riaperto l’inchiesta sul cosiddetto scandalo Emailgate: l’uso esclusivo da parte della allora segretario di Stato americano, Hillary Clinton – attuale candidato democratico alla Casa Bianca – di un server privato di posta e non di quello governativo del dipartimento di Stato, per le oltre 60.000 mail inviate e ricevute nei 4 anni (2009-2013) in cui e’ stata alla guida della diplomazia Usa. Lo ha annunciato il direttore dell’Fbi, James Comey. Comey in una lettera ai membri della commissione Intelligence, Sicurezza Interna e Giustizia di Senato e Camera ha scritto per informarli che “l’Fbi ha scoperto dell’esistenza di email (di Clinton, ndr) che sembrano pertinenti alle indagini (sull’Emailgate, ndr). Vi sto scrivendo per informarvi che la squadra investigativa mi ha informato ieri (della novita’, ndr) ed io ho concordato sulla necessita’ che l’Fbi debba assumere le appropriate misure investigative per consentire agli inquirenti di verificare il contenuto di queste email per accertare se contengano o meno materiale classificato, cosi’ come per accertare la loro rilevanza nelle nostre indagini”, si legge nella lettera di Comey che ha specificato che “l’Fbi non e’ in grado (al momento, ndr) di determinare se questo materiale sia o meno significativo ed io non possa prevedere quanto tempo impiegheremo per completare queste indagini ulteriori, credo sia importante di aggiornarvi sui noi nostri sforzi alla luce della mia precedente testimonianza”.
Lo scorso 5 luglio il direttore dell’Fbi aveva chiarito che Clinton era stata “estremamente incauta nell’uso della posta elettronica privata”. In particolare Comey aveva criticato Clinton per non aver riconosciuto che la lettera ‘C’ apposta su alcuni documenti inviati e ricevuti via mail stesse a significare ‘classificato’ e quindi ne fosse vitata la trasmissione su un sistema di posta non governativo. Comey pero’ aveva chiarito di non essere in possesso di elementi tali da poter incriminare Clinton e di non essere in grado di esprimere una valutazione ‘legale’ sul comportamento dell’ex segretario di Stato. Oggi l’annuncio della scoperta di nuovo materiale, che rappresenta un assist estremamente favorevole per il rivale repubblicano Donald Trump che non ha perso tempo nell’intervenire alla notizia: “Forse finalmente sara’ fatta giustizia – ha detto il miliardario -. Ho grande rispetto per il fatto che l’Fbi e il dipartimento di Giustizia abbiano ora il coraggio di rimediare all’orribile errore commesso”, ha aggiunto Trump riferendosi alla chiusura del dossier sullo scandalo delle email senza che la Clinton venisse accusata di nulla. Infine l’affondo: “Il livello di corruzione di Hillary Clinton e’ di un’entita’ mai vista prima…questo caso e’ peggio di Watergate. Va rinchiusa”. E mentre l’Fbi ha detto di avere scoperto nuove email di Hillary Clinton che “potrebbero essere rilevanti” nell’ambito dell’indagine sull’uso da parte della stessa Clinton di email e server privati quando era segretario di Stato, i mercati finanziari sono andati in tilt. Wall Street chiude in calo, fatta eccezione per il Dow Jones sulla parità, annullando l’effetto positivo del dato del Pil del terzo trimestre. Il peso messicano ha subito un tonfo e le asset class più sicure come l’oro hanno accelerato al rialzo.