Fed taglia i tassi, crolla Wall Street e il dollaro vola. Powell: “La nostra linea è diventata meno restrittiva”
La Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, ha deciso di ridurre ulteriormente i tassi di interesse sul dollaro, portandoli a una forchetta compresa tra il 4,25% e il 4,50%, con un abbassamento di 25 punti base. Tuttavia, contrariamente a un semplice allentamento delle politiche monetarie, questo taglio è stato definito un “taglio da falco”, poiché accompagnato da una revisione al rialzo delle previsioni economiche, in particolare per quanto riguarda la crescita e l’inflazione.
Come anticipato da numerosi analisti, il Comitato Federale per le Operazioni di Mercato Aperto (FOMC) ha aggiornato le stime sulla crescita economica e sull’inflazione, indicando un panorama più positivo rispetto a quanto previsto in passato. In particolare, le previsioni per il 2025 sono state riviste, riducendo il numero di tagli ai tassi da quattro a due, rispetto alla previsione di settembre. Questo segnale è indicativo della volontà della Fed di mantenere una politica relativamente restrittiva, nonostante l’allentamento dei tassi.
Crescita e inflazione più forti del previsto
Il FOMC prevede ora una crescita del Pil del 2,5% per il 2024, con una leggera decelerazione nei successivi anni: +2,1% nel 2025, +2% nel 2026 e +1,9% nel 2027. Rispetto alle stime di settembre, che indicavano una crescita più contenuta (2% nel 2024 e nei tre anni successivi), queste nuove proiezioni suggeriscono una ripresa economica più solida. Per quanto riguarda l’inflazione, le previsioni sono state riviste al rialzo per l’anno in corso, con un tasso mediano atteso al 2,4% (rispetto al 2,3% precedente). L’inflazione per il 2025 è ora stimata al 2,5%, in lieve aumento rispetto al 2,1% previsto in settembre. Per il 2026 e il 2027, le previsioni di inflazione restano stabili attorno al 2%, in linea con gli obiettivi della Fed.
Un approccio cautelativo alla politica monetaria
Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha dichiarato che la banca centrale adotterà un approccio più cauto nel procedere con ulteriori modifiche ai tassi di interesse. “La nostra linea è diventata meno restrittiva in maniera rilevante, quindi ora possiamo essere più cauti nel procedere”, ha spiegato Powell. La Fed continuerà a monitorare i progressi verso l’obiettivo di un’inflazione al 2% prima di decidere ulteriori azioni sui tassi.
Le reazioni dei mercati e la forza del dollaro
L’annuncio della Fed ha avuto un impatto significativo sui mercati finanziari. Wall Street sta attraversando un periodo difficile, con il Dow Jones che segna una perdita dell’1,33%, l’S&P 500 che perde l’1,70% e il Nasdaq che cede il 2,27%. Se la tendenza dovesse proseguire, potrebbe configurarsi la decima seduta consecutiva in ribasso, un evento che non si verificava dal 1974. Nel frattempo, il dollaro ha visto un apprezzamento significativo, con l’euro che è scivolato sotto il livello di 1,04 dollari, registrando il valore più basso dal novembre 2022.
Questo rafforzamento del dollaro potrebbe avere ripercussioni globali, influenzando il commercio internazionale e le politiche monetarie di altri Paesi. In sostanza, sebbene il taglio dei tassi da parte della Federal Reserve possa sembrare una mossa di allentamento della politica monetaria, le previsioni economiche riviste al rialzo e la riduzione dei tagli futuri indicano che la Fed è ancora preoccupata per il ritorno dell’inflazione ai livelli target. Il percorso della politica monetaria americana rimane quindi incerto, con la Fed pronta a fare aggiustamenti a seconda delle circostanze economiche.