Federica Brignone
È un’Italia da sogno quella che illumina il gigante femminile di Are, in Svezia, ultima prova tra le porte larghe prima delle finali di Coppa del mondo di sci alpino. A firmare l’ennesima impresa di una stagione stellare è Federica Brignone, che su una neve primaverile pennella una gara al confine con la perfezione, dominando entrambe le manche e fermando il cronometro su un impressionante 1.52.67.
La vicebrigadiera dei Carabinieri, già vincitrice sulla stessa pista dodici mesi fa, si conferma una forza inarrestabile e allunga nella classifica generale di Coppa del mondo, portandosi a 322 punti di vantaggio su Lara Gut-Behrami, solo nona a 2.52 dall’azzurra. Niente da fare per Sofia Goggia, che dopo una prima manche da seconda posizione sembrava poter insidiare la compagna di squadra: un errore nel finale, quando stava segnando i migliori intermedi, l’ha costretta a cedere il passo.
Sul podio salgono la neozelandese Alice Robinson, seconda e ancora leader della classifica di specialità per soli 20 punti, e l’albanese Lara Colturi, terza. Delusione invece per Mikaela Shiffrin, fuori nella prima manche e ancora una volta lontana dal podio in gigante.
Con questa vittoria, la diciassettesima in gigante, Federica Brignone si consolida come la seconda sciatrice più vincente di sempre nella specialità, avvicinandosi sempre più al sogno della sfera di cristallo. “Mi piace molto la pista di Are, dove bisogna sempre spingere” ha raccontato a fine gara. “Nella prima manche forse ho tagliato un po’ troppo le linee, in alcuni tratti avrei potuto fare meglio. Nella seconda mi sono lasciata andare e le cose sono andate bene, nonostante un grande rischio a circa quindici porte dalla fine. Lì ho pensato che la gara fosse compromessa, ho perso tanta velocità e poi c’era un tratto piatto. Quando ho tagliato il traguardo sono rimasta sorpresa, non pensavo di essere così davanti”.
La chiave del suo successo? Una lucidità mentale fuori dal comune. “In questo momento sono molto presente quando scio,” ha spiegato l’azzurra. “Lascio le emozioni fuori dalla testa, anche se le sento dentro. So esattamente dove mi trovo e cosa sto facendo. Se perdo il controllo non mi piace. C’è tanta consapevolezza e istinto: ho l’istinto giusto che mi dice dove e come spingere, ma sono tattica nei passaggi che richiedono attenzione. Riesco a portare in gara quello che provo in allenamento, forse è questo il mio segreto quest’anno”.
Nonostante il dominio, Brignone tiene i piedi per terra. “Alice Robinson non molla nulla in gigante, sarà una sfida appassionante che si deciderà alle finali di Sun Valley,” ha ammesso. “Io continuo a non guardare la classifica generale. Ora andiamo a La Thuile, dove sarà tosta emotivamente. Lì mi sento a casa: ci sono i miei amici che fanno i giudici di partenza, mettono le reti e il blu in pista. Saranno giorni stressanti ma emozionanti. Amo quella pista, l’obiettivo sarà mantenere la calma”.
Domenica sarà il turno delle slalomiste, ma l’Italia dello sci alpino può già festeggiare un’altra perla di Federica Brignone, sempre più padrona delle porte larghe e lanciata verso un finale di stagione che si preannuncia storico.