Feeling Putin-Trump allarma Lituania. Esce guida per i lituani anti invasione “sovietica”

Feeling Putin-Trump allarma Lituania. Esce guida per i lituani anti invasione “sovietica”
7 dicembre 2016

C’è chi l’ha presa bene. Chi molto male. L’elezione alla Casa Bianca di Donald Trump non a tutti è andata giù, e in particolare, tra i Paesi baltici e dell’Unione Europea, c’è qualcuno che sta già sulle barricate e si aspetta da un momento all’altro un’invasione russa: è la Lituania, evidentemente allarmata dagli scambi di complimenti tra Trump e Vladimir Putin. E non solo. Una reazione, in particolare, ha già fatto il giro del mondo: il ministero della Difesa di Vilnius ha edito 30.000 copie di un manuale nel quale si consiglia ai cittadini come procedere in caso di un’occupazione “sovietica”. Dal britannico The Guardian la notizia è rimbalzata un po’ ovunque. Mentre ieri è il presidente russo Vladimir Putin a definire “idiota” la decisione delle autorità della Lituania contro i giudici russi della Corte costituzionale, ai quali è stato vietato l’ingresso nel Paese. A sua volta, il presidente della Corte Costituzionale Valery Zorkin ha spiegato la decisione al leader del Cremlino, motivandola con “la Crimea. Essi credono che noi abbiamo violato l’inviolabilità dell’integrità territoriale dell’Ucraina “, ha detto Zorkin.

Il tutto mentre nella contea di Vilnius è caccia all’uomo: la “spia” Vladimir Sokolov, 50 anni, “sospettato di raccolta di informazioni segrete che possono essere di interesse per l’intelligenza straniera”, rende noto The Baltic Times. Colpisce sicuramente lo stress manifestato in più occasioni dal governo lituano, non solo per la vicinanza all’orso russo. Ma anche per una ritrovata (almeno apparentemente) serenità di rapporti di Mosca con il prossimo inquilino della Casa Bianca. Domenica Putin ha detto di Trump: “se ha avuto successo negli affari, vuol dire che è un uomo intelligente. E se è un uomo intelligente, vuol dire che realizza il passaggio di livello e di responsabilità. Noi crediamo che effettuerà questo passaggio in fretta”. Pochi giorni prima da Vilnius il manuale di 75 pagine, intitolato “Guida di resistenza attiva”, che si dice, arrivi a fronte dei crescenti timori di aggressione russa dopo l’elezione di Trump, che ha dichiarato durante la sua campagna di voler rivedere la posizione degli Stati Uniti sulla difesa degli alleati della NATO.

Il manuale in realtà ha già una sua piccola storia. La prima edizione risale al 2014, quando quando è stato pubblicato come parte della risposta della Lituania per l’annessione della Crimea alla Russia. In quella prima versione si spiegava come agire in situazioni estreme o istanze di guerra, incluse le istruzioni su forme di disobbedienza civile con occupazioni, scioperi, disinformazione e l’organizzazione di cyber-attacchi contro il nemico. Ai lettori si spiegava che come metodo di resistenza ci potrebbe essere quello di fare il proprio lavoro “peggio del normale”. Nella seconda edizione, ci si preparava a sopravvivere in un evento di guerra: Raccomandazioni gravi, prese allegramente, e illustrate persino con un gatto domestico. L’ultima è più chiaramente puntata verso la Russia, dopo una serie di mosse militari nella regione baltica da parte del Cremlino e l’elezione di Trump.

L’allarme si allarga inoltre alla “propaganda” russa, con un’altra pubblicazione. Mosca avrebbe aumentato i suoi attacchi di disinformazione contro i baltici dopo le elezioni presidenziali degli Stati Uniti, rendendo i tre paesi Baltici, Estonia, Lituania e Lettonia “un target”. Questo secondo la newsletter East StratCom Task Force, team creato in base alla conclusione del Consiglio europeo (riunione del 19 e 20 marzo 2015), dove si sottolineava “la necessità di sfidare campagne di disinformazione in corso in Russia”. Ma non finisce qui: il termometro della tensione era già salito ad agosto quando sconosciuti avevano riverniciato e coperto di bianco il ben noto murales del bacio tra Putin e Trump. L’abbraccio appassionato era apparentemente troppo per alcuni nella capitale Vilnius. L’opera (foto) dell’artista locale Mindaugas Bonanu, era diventato virale sui social media dopo l’inaugurazione a maggio, e da allora è diventato uno sfondo popolare per un selfie.

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