Fi cerca il voto dei moderati, Berlusconi la rivincita sul Senato

Fi cerca il voto dei moderati, Berlusconi la rivincita sul Senato
Silvio Berlusconi
24 settembre 2022

Per la prima volta dal 1994, quando annunciò la sua “discesa in campo”, non ha quasi mai partecipato di persona a comizi, eccetto negli ultimi giorni. Silvio Berlusconi, che ha fatto dell`immagine una delle principali leve del suo successo, punta a rientrare in Parlamento, dove manca da nove anni, al termine di una campagna elettorale in cui si è mostrato regolarmente al pubblico attraverso i social, ultima metamorfosi di un camaleonte della comunicazione che ha costruito le sue fortune politiche sull`uso della tv e sui suoi bagni di folla. Quattro volte premier, protagonista di una parabola che ha segnato tra alti e bassi quasi trent`anni di politica italiana, Berlusconi entrò in Parlamento come il suo Milan degli anni d`oro ma oggi, con la sua Forza Italia, rischia di ritornarvi come il Monza: da lui riportata in serie A insieme al suo amico Adriano Galliani ma lontano dai primi posti.

A 86 anni, con la sua “pillola” quotidiana su Instagram e su Facebook inaugurata con la storica promessa di Forza Italia sulla flat tax, Berlusconi ha aggiornato la sua strategia comunicativa scommettendo quasi tutto su Internet, dove ha snocciolato il programma di Forza Italia punto per punto, giorno per giorno. Su Tik tok, social frequentato dai giovanissimi, ha sbaragliato, tranne Salvini, tutti i suoi avversari. A cominciare da Carlo Calenda, che ha ammesso: “Ci ha spolpato”. I social media? “Contano moltissimo”, ha spiegato lo stesso Berlusconi. Uno sforzo di comunicazione innovativo però forse non sufficiente a risollevare le sorti di Forza Italia, che i sondaggi indicavano fino a due settimane fa solo come terzo partito per consensi nella coalizione di centrodestra. Ma che potrebbe essere decisivo per la sua, personale, voglia di rivincita: rientrare di nuovo in Parlamento, per rivendicare agli occhi degli italiani e del mondo la sua piena riabilitazione dopo che il Senato, nel 2013, decise la sua decadenza per effetto della legge Severino, dopo i 4 anni di condanna per frode fiscale nel processo sulla compravendita dei diritti Mediaset che l`ex cavaliere scontò ai servizi sociali. Fu “la fine di un`era”, scrissero all`indomani molti osservatori.

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“Non ci ritireremo in qualche convento, noi stiamo qui, restiamo qui”, promise allora Berlusconi. E così fu per l`ex premier, che negli ultimi anni è stato impegnato nel ruolo di parlamentare europeo, a cui dovrà peraltro rinunciare per incompatibilità vista la scontata elezione a senatore della Repubblica. Dopo l`ultimo flop, il ritiro della candidatura alla presidenza della Repubblica, ultima tappa dell`eterno ritorno di cui è costellata la sua storia, la nuova, ennesima, discesa in campo, il 4 aprile scorso, quando si è autoattribuito il ruolo di “padre nobile della coalizione”. Berlusconi punta a spazzare l`onta subita da quel Palazzo Madama che lo aveva cacciato. E magari a salire sullo scranno più prestigioso, quello di Presidente, secondo l`accordo che sarebbe stato raggiunto con Matteo Salvini e Giorgia Meloni in caso di vittoria del centrodestra. Per un ritorno in Parlamento, suo luogo del cuore, dove sonon candidate le figure a lui più vicine, come il coordinatore nazionale Antonio Tajani e Licia Ronzulli e in un seggio sicuro la sua giovane compagna “quasi moglie” Marta Fascina.

Con i consueti collegamenti televisivi che ricalcano la scenografia del messaggio della discesa in campo nel 1994, Berlusconi ha offerto la sua proposta elettorale con toni e modi di presentarsi, social a parte, molto simili a quelli dell`esordio in politica e delle successive campagne elettorali. “E` vero, ho sempre considerato la coerenza una virtù, non un limite. Naturalmente so benissimo che il Paese attorno a noi è cambiato”, ha detto in un`intervista a un quotidiano. Abbandonato dopo un ventennio lo spauracchio per il ritorno del comunismo, il leit motiv di fondo è sempre lo stesso, con un riposizionamento più “moderato, europeista e atlantista”. E una connotazione di “responsabilità”, di “centro del centrodestra” nei confronti degli alleati di coalizione: “Portare a termine la ricetta liberale” iniziata tanti anni fa. Il suo reiterato appello al voto per Forza Italia lo ha motivato in queste settimane così: “Siamo il baricentro della coalizione di centrodestra, la polizza assicurativa affinché il prossimo governo porti a termine il programma e la garanzia di ancoraggio all’europeismo e ai valori occidentali”, in contrapposizione con le vere o presunte ambiguità dei suoi alleati.

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Una campagna elettorale, come in passato, molto personalizzata da chi, dice Berlusconi di se stesso, “ha dimostrato, non solo in politica ma nella vita, di saper realizzare gli obiettivi che si è proposto” e con i ripetuti appelli agli indecisi, “per spiegare che è nel loro personale interesse” andare al voto, per una “vera riduzione delle tasse, un vero taglio alla burocrazia, una vera riforma della giustizia, un vero aumento delle pensioni, una vera opportunità per il futuro dei giovani”. Le promesse di Forza Italia, che nel frattempo ha perso due figure storiche come Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna, confluite nel Terzo polo, ricalcano in buona parte i vecchi programmi: abolizione della tassa di successione, aumento delle pensioni a mille euro, abrogazione dell`Irap, innalzamento del limite del contante a 10mila euro, Ponte sullo Stretto, responsabilità civile e separazione delle carriere dei magistrati, poliziotto di quartiere, buono scuola per la libertà di scelta, elezione diretta del presidente della Repubblica, vincolo di mandato, dentista per anziani bisognosi.

E all`elettore “centrista, moderato, liberale” sul tema dominante della campagna elettorale, il caro bollette, Berlusconi chiede il voto con una dichiarazione che richiama il premier uscente Mario Draghi, lo stesso che, dopo averlo sostenuto, ha contribuito a mandare a casa col voto del 20 luglio scorso che ha portato alle elezioni anticipate: “Siamo pronti a fare ‘Whatever it takes’ – ha detto il leader di Forza Italia – tutto il necessario, a qualunque costo, perché gli aumenti non ricadano sulle bollette per imprese e famiglie”. askanews

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