Fi perde altro pezzo a Senato. Azzurri “freddi” su De Girolamo

Fi perde altro pezzo a Senato. Azzurri “freddi” su De Girolamo
23 settembre 2015

di Barbara Acquaviti

Può un nuovo ingresso, o meglio un ritorno, far discutere un partito più di due uscite? Può, se quel partito è Forza Italia. Dunque, Nunzia De Girolamo torna tra gli azzurri dopo aver annunciato qualche settimana fa la sua rottura con la formazione guidata da Angelino Alfano che pure aveva contribuito a fondare. “Ritengo incompatibile con i miei valori – spiega – portare avanti questa esperienza all’interno di Ncd e, dopo una serie di colloqui con il presidente Silvio Berlusconi, ho deciso di tornare in Forza Italia. Con il preciso obiettivo e la volontà di contribuire al rilancio della ricomposizione del centrodestra. Di questo voglio ringraziare il presidente”. Una notizia che, per la verità, non coglie di sorpresa nessuno ma che, nonostante ciò, agita il partito del Cavaliere. Nulla che si possa dire in chiaro, ovviamente. Ma il silenzio che accoglie l’annuncio del suo rientro è abbastanza eloquente. I soli a darle il ben tornata sono Giovanni Toti e il capogruppo della Camera, Renato Brunetta.

Per il resto nulla, se non il malumore che si coglie nei capannelli dove la parabola del figliol prodigo non attecchisce, soprattutto ora che i posti al sole – leggi le possibilità di essere ricandidati o le nomine sul territorio – non fanno altro che ridursi. Forza Italia continua a sentirsi un partito allo sbando, soprattutto da quando Silvio Berlusconi ha cominciato a prendere sempre più le distanze, a sembrare sempre più interessato a sistemare le sue aziende che a marcare il terreno in politica. Anche per questo è stato pregato di partecipare domani a un’assemblea con i senatori azzurri. Nelle ultime 24 ore sono stati due gli addii registrati e tutti per approdare al gruppo dei verdiniani: lunedì il pugliese Francesco Amoruso e ieri il campano Domenico Auricchio. Due voti in più per le riforme renziane, anche se tra i senatori di Ala si mostra ulteriore ottimismo per il futuro: quando si comincerà a votare sul ddl Boschi – dicono – saremo già saliti a quota 15. E domani dovrebbe essere ufficializzata la nascita della componente alla Camera, in tutto 7 deputati.

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A Berlusconi, dunque, toccherà domani cercare di rinfrancare le truppe, fargli sentire che il loro leader è ancora vicino, che non ha smesso di interessarsi di loro. E non c’è dubbio che tornerà a ribadire che Forza Italia intende votare compattamente contro il ddl Boschi per cercare di fermare la “deriva autoritaria”. Ma a questo punto il Cavaliere ha gioco facile: una delle sue preoccupazioni era scongiurare la fine anticipata della legislatura. Alla fine Renzi sembra aver trovato un accordo con la minoranza del Pd e un eventuale soccorso azzurro non sembra più necessario. L’ex premier d’altra parte se lo aspettava e questa convinzione gli è tornata utile per mantenere una linea dura. E quindi per rafforzare l’asse con la Lega di Matteo Salvini. Resta in agenda un incontro tra i due: potrebbe tenersi giovedì quando entrambi saranno a Roma. In settimana, inoltre, Berlusconi è atteso ad almeno due uscite pubbliche: sabato ospite della manifestazione Atreju promossa da Giorgia Meloni e domenica a Brescia per una rassegna organizzata da Maria Stella Gelmini.

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