Una lista di domande che mirano a mettere alle corde Rosario Crocetta. L’oggetto del contendere è sempre il Piano Giovani, facile bersaglio in queste ultime settimane. A sferrare il colpo basso al governatore della Sicilia è il capogruppo FI all’Ars, Marco Falcone. “Capisco l’imbarazzo del Governatore e la difficolta’ di difendere quello che rischia di essere indifendibile, per tutta una serie di questioni che assumono sempre piu’ le sembianze di ‘affari del quartierino’, al contempo e’ abbastanza evidente il turbamento di una intera maggioranza dal Pd all’Udc, a dir poco, sconcertata da una faccenda per nulla edificante”.
Poi puntella: “Crocetta e’ a conoscenza che Italia Lavoro, nell’ultimo anno, come emerge dalle comunicazioni obbligatorie on-line, ha assunto un numero di persone di gran lunga superiore ai 32 di cui hanno parlato tutti i giornali? Sapeva che la stessa societa’ si apprestava a formalizzare altri 200 contratti? Crocetta e’ a conoscenza che quel piano di comunicazione che doveva servire a costituire una short list di 18 persone, oggi si e’, via via, ingrossato sino a diventare di 94 unita’ e si e’ tentato persino allargare a 110 soggetti? E perche’ non e’ mai stato bloccato, ancorche’ il deliberato unanime dell’Ars? Sara’ sicuramente una coincidenza, ma come mai i selezionati sono tutti amici su facebook sia della Scilabra che del suo segretario particolare Balsamo?”. Un rullo compressore. “Stavolta Crocetta – incalza Falcone – come spiega l’esigenza di dribblare l’evidenza pubblica, coinvolgendo anche assessori ignari, e assegnare direttamente, con delibera di giunta di governo, tre mega affidamenti per oltre 2 milioni di euro ciascuno? Non mi pare che su questo – conclude l’esponente azzurro – ci sia unanime indirizzo delle autorita’ giudiziarie e contabili”.