Sì al Global compact, il documento dell’Onu sull’immigrazione, no al Decreto legge sicurezza. Roberto Fico continua ad agitare le acque all’interno della maggioranza. Il presidente della Camera, mette in chiaro la sua linea, facendo innervosire il leader della Lega. Al momento del voto in aula mercoledì 28 novembre, infatti, il rappresentante dell’ala ortodossa del Movimento 5 stelle, era “assente ingiustificato”, come altri 8 deputati pentastellati contrari alla legge fortemente voluta da Matteo Salvini: “È stata interpretata bene, è una presa di distanza”, ha detto Fico. “Io sono il presidente della Camera, rispetto fino in fondo il mio ruolo, i diritti di maggioranza e opposizione, mando avanti i provvedimenti che arrivano in aula con la collaborazione di tutti i capigruppo. E rimango fedele al mio ruolo istituzionale. Se poi parliamo del merito del decreto dopo che è passato quello è un altro discorso”, ha aggiunto.
Scatta subito un botta e risposta a distanza, con Salvini che dice a Fico di non aver letto bene il decreto e la terza carica dello Stato che risponde di averlo letto eccome. Non basta. Sempre dopo che in aula il 29 novembre, il leader della Lega aveva annunciato il suo no al Global compact e annullato la partecipazione dell’Italia alla riunione dell’Onu per sottoscrivere il documento il 10 e 11 dicembre a Marrakesh, Fico ha sottolineato che il documento va firmato: “Secondo me assolutamente sì. Ma invito tutti prima di parlare – ha aggiunto – di leggere bene il testo, di approfondirlo perché se si legge bene il testo si tratta di una gestione globale fatta con gli altri paesi quindi un affermazione del multilateralismo sull immigrazione. Quindi serve all’Italia a non isolarsi, a non rimanere sola con la questione migranti”, ha concluso la terza carica dello Stato.