Fiducia, responsabilità e solidarietà. Il discorso integrale di fine anno del presidente Mattarella

Fiducia, responsabilità e solidarietà. Il discorso integrale di fine anno del presidente Mattarella
Sergio Mattarella
1 gennaio 2020

Grande attenzione degli italiani per il Messaggio dell’ultimo dell’anno dal Quirinale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, trasmesso ieri a reti unificate. In totale degli spettatori assomma a 10.121.552, con uno share del 59,51%. Gli spettatori sono stati così ripartiti: RaiUno 4.905.110, RaiDue 559.871, RaiTre 833.786, RaiNews 26.801, Canale5 2.513.929, ReteQuattro 514.105, La7 596.866 TgCom24 17.306, SkyTg24 116.662, SkyTg24(50) 37.116. Ed ecco il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Questa sera, care concittadine e cari concittadini, entriamo negli anni venti del nuovo secolo. Si avvia a conclusione un decennio impegnativo, contrassegnato da una lunga crisi economica e da mutamenti tanto veloci quanto impetuosi. In questo tempo sono cambiate molte cose attorno a noi, nella nostra vita e nella societa’. Desidero, anzitutto, esprimere a tutti voi l’augurio piu’ cordiale per l’anno che sta per iniziare. Si tratta, anche, di un’occasione per pensare – insieme – al domani. Per ampliare l’orizzonte delle nostre riflessioni; senza, naturalmente, trascurare il presente e i suoi problemi, ma anche rendendosi conto che il futuro, in realta’, e’ gia’ cominciato. Mi e’ stata donata poco tempo fa una foto dell’Italia vista dallo spazio. Ve ne sono tante sul web, ma questa mi ha fatto riflettere perche’ proviene da una astronauta, adesso al vertice di un Paese amico. Vorrei condividere con voi questa immagine. Con un invito: proviamo a guardare l’Italia dal di fuori, allargando lo sguardo oltre il consueto. In fondo, un po’ come ci vedono dall’estero. Come vedono il nostro bel Paese, proteso nel Mediterraneo e posto, per geografia e per storia, come uno dei punti di incontro dell’Europa con civilta’ e culture di altri continenti. Questa condizione ha contribuito a costruire la nostra identita’, sinonimo di sapienza, genio, armonia, umanita’”.

“E’ significativo che, nell’anno che si chiude, abbiamo celebrato Leonardo da Vinci e, nell’anno che si apre, celebreremo Raffaello. E subito dopo renderemo omaggio a Dante Alighieri. Incontro sovente Capi di Stato, qui in Italia o all’estero. Registro ovunque una grande apertura verso di noi, un forte desiderio di collaborazione. Simpatia nei confronti del nostro popolo. Non soltanto per il richiamo della sua arte e dei paesaggi, per la sua creativita’ e per il suo stile di vita; ma anche per la sua politica di pace, per la ricerca e la capacita’ italiana di dialogo nel rispetto reciproco, per le missioni delle sue Forze Armate in favore della stabilita’ internazionale e contro il terrorismo, per l’alto valore delle nostre imprese e per il lavoro dei nostri concittadini. Vi e’ una diffusa domanda di Italia. Abbiamo problemi da non sottovalutare. Il lavoro che manca per tanti, anzitutto. Forti diseguaglianze. Alcune gravi crisi aziendali. L’esigenza di rilanciare il nostro sistema produttivo. Ma abbiamo ampie possibilita’ per affrontare e risolvere questi problemi. E per svolgere inoltre un ruolo incisivo nella nostra Europa e nella intera comunita’ internazionale. L’Italia riscuote fiducia. Quella stessa fiducia con cui si guarda, da fuori, verso il nostro Paese deve indurci ad averne di piu’ in noi stessi, per dar corpo alla speranza di un futuro migliore. Conosco le difficolta’ e le ferite presenti nelle nostre comunita’. Le attese di tanti italiani. Dobbiamo aver fiducia e impegnarci attivamente nel comune interesse. Disponiamo di grandi risorse. Di umanita’, di ingegno, di capacita’ di impresa. Tutto questo produce esperienze importanti, buone pratiche di grande rilievo. Ne ho avuto conoscenza diretta visitando i nostri territori”.

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“Vi e’ un’Italia, spesso silenziosa, che non ha mai smesso di darsi da fare. Dobbiamo creare le condizioni che consentano a tutte le risorse di cui disponiamo di emergere e di esprimersi senza ostacoli e difficolta’. Con spirito e atteggiamento di reciproca solidarieta’. Insieme. In particolar modo e’ necessario ridurre il divario che sta ulteriormente crescendo tra Nord e Sud d’Italia. A subirne le conseguenze non sono soltanto le comunita’ meridionali ma l’intero Paese, frenato nelle sue potenzialita’ di sviluppo. Naturalmente, per promuovere fiducia, e’ decisivo il buon funzionamento delle pubbliche istituzioni che devono alimentarla, favorendo coesione sociale. Questo e’ possibile assicurando decisioni adeguate, efficaci e tempestive sui temi della vita concreta dei cittadini. La democrazia si rafforza se le istituzioni tengono viva una ragionevole speranza. E’ importante anche sviluppare, sempre di piu’, una cultura della responsabilita’ che riguarda tutti: dalle formazioni politiche, ai singoli cittadini, alle imprese, alle formazioni intermedie, alle associazioni raccolte intorno a interessi e a valori. La cultura della responsabilita’ costituisce il piu’ forte presidio di liberta’ e di difesa dei principi, su cui si fonda la Repubblica. Questo comune sentire della societa’ – quando si esprime – si riflette sulle istituzioni per infondervi costantemente un autentico spirito repubblicano. La fiducia va trasmessa ai giovani, ai quali viene sovente chiesta responsabilita’, ma a cui dobbiamo al contempo affidare responsabilita’. Le nuove generazioni avvertono meglio degli adulti che soltanto con una capacita’ di osservazione piu’ ampia si possono comprendere e affrontare la dimensione globale e la realta’ di un mondo sempre piu’ interdipendente. Hanno – ad esempio – chiara la percezione che i mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte”.

“Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell’interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un’opportunita’ importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria. Torniamo con il pensiero alle popolazioni delle citta’ minacciate, come Venezia, dei territori colpiti dai sismi o dalle alluvioni, delle aree inquinate, per sottolineare come il tema della tutela dell’ambiente sia fondamentale per il nostro Paese. I giovani l’hanno capito. E fanno sentire la loro voce proiettati, come sono, verso il futuro e senza nostalgia del passato. Ogni societa’ ha sempre bisogno dei giovani. Se possibile ancor di piu’ oggi che la durata della vita e’ cresciuta e gli equilibri demografici si sono spostati verso l’eta’ piu’ avanzata. Questa nuova condizione impone di predisporre nei confronti degli anziani – parte preziosa della societa’ – maggiori cure e attenzioni. Occorre, al tempo stesso, investire molto sui giovani. Diamo loro fiducia, anche per evitare l’esodo verso l’estero. Diamo loro occasioni di lavoro correttamente retribuito. Favoriamo il formarsi di nuove famiglie. Dobbiamo riporre fiducia nelle famiglie italiane. Su di esse grava il peso maggiore degli squilibri sociali. Hanno affrontato i momenti piu’ duri, superandoli. Spesso con sacrificio. Fornire sostegno alle famiglie vuol dire fare in modo che possano realizzare i loro progetti di vita. E che i loro valori – il dialogo, il dono di se’, l’aiuto reciproco – si diffondano nell’intera societa’ rafforzandone il senso civico. E’ una virtu’ da coltivare insieme, quella del civismo, del rispetto delle esigenze degli altri, del rispetto della cosa pubblica. Argina aggressivita’, prepotenze, meschinita’, lacerazioni delle regole della convivenza. Una associazione di disabili mi ha donato per Natale una sedia. Molto semplice ma che conservero’ con cura perche’ reca questa scritta: “Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi”. Esprime appieno il vero senso della convivenza”.

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“Due mesi fa vicino Alessandria, tre Vigili del Fuoco sono rimasti vittime dell’esplosione di una cascina, provocata per truffare l’assicurazione. Nel ricordare – per loro e per tutte le vittime del dovere – che il dolore dei familiari, dei colleghi, di tutto il Paese non puo’ estinguersi, vorrei sottolineare che quell’evento sembra offrire degli italiani due diverse immagini che si confrontano: l’una nobile, l’altra che non voglio neppure definire. Ma l’Italia vera e’ una sola: e’ quella dell’altruismo e del dovere. L’altra non appartiene alla nostra storia e al sentimento profondo della nostra gente. Quella autentica e’ l’Italia del Sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini. Nell’incendio del suo municipio ha atteso che si mettessero in salvo tutti i dipendenti, uscendone per ultimo. Sacrificando cosi’ la propria vita. Senso civico e senso della misura devono appartenere anche a chi frequenta il mondo dei social, occasione per ampliare le conoscenze, poter dialogare con tanti per esprimere le proprie idee e ascoltare, con attenzione e rispetto, quelle degli altri. Alle volte si trasforma invece in strumento per denigrare, anche deformando i fatti. Sovente ricorrendo a profili fittizi di soggetti inesistenti per alterare lo scambio di opinioni, per ingenerare allarmi, per trarre vantaggio dalla diffusione di notizie false. Il mosaico che compone la societa’ italiana ha tante tessere preziose. Penso – tra le altre – al mondo delle nostre universita’, ai centri di ricerca, alle prestigiose istituzioni della cultura. Ho conosciuto e apprezzato in tante occasioni l’attivita’ che si svolge in questa costellazione di luoghi del pensiero, dell’innovazione, della scienza. Si tratta di un patrimonio inestimabile di idee e di energie per costruire il futuro. E’ essenziale che sia disponibile per tutti. Che sia conosciuto, raccontato, condiviso. Che siano rimossi gli ostacoli e reso piu’ agevole il rapporto tra istituzioni culturali e societa’ e l’accesso al sapere. In questo senso un ruolo fondamentale e’ assegnato ai media e in particolare al nostro servizio pubblico. Abbiamo bisogno di preparazione e di competenze. Ogni tanto si vede affiorare, invece, la tendenza a prender posizione ancor prima di informarsi”.

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“La cultura e’ un grande propulsore di qualita’ della vita e rende il tessuto sociale di un Paese piu’ solido. Ringraziamo Matera che ha fatto onore all’Italia e al suo Mezzogiorno, in questo anno in cui e’ stata Capitale della cultura europea. Con questo spirito rivolgo gli auguri a Parma che, con il suo straordinario patrimonio umano e artistico, da domani sara’ Capitale italiana della cultura per il 2020. Un saluto particolarmente grato e sentito rivolgo a Papa Francesco, Vescovo di Roma, che esercita il suo alto magistero con saggezza e coraggio e che mostra ogni giorno di amare il nostro Paese, a partire da coloro che versano in condizioni di bisogno e da chi, praticando solidarieta’, reca beneficio all’intera comunita’ civile. Nel rinnovare gli auguri a quanti sono in ascolto in Italia e all’estero, a tutti i nostri concittadini, a quanti il nostro Paese ospita, vorrei rivolgere un saluto particolare a coloro che, in queste giornate festive, assicurano – come sempre – il funzionamento dei servizi necessari alla nostra vita comune. Rivolgo gli auguri alle donne e agli uomini delle Forze Armate, delle Forze dell’Ordine, a tutti coloro che, con vari ruoli e compiti, operano a beneficio della Repubblica e di tutti noi cittadini. Per tutti, saluto Luca Parmitano – il primo astronauta italiano al comando della stazione spaziale internazionale – impegnato nella frontiera avanzata della ricerca nello spazio, in cui l’Italia e’ tra i principali protagonisti. Da lassu’, da quella navicella – come mi ha detto quando ci siamo collegati – avverte quanto appaiano incomprensibili e dissennate le inimicizie, le contrapposizioni e le violenze in un pianeta sempre piu’ piccolo e raccolto. E mi ha trasmesso un messaggio che faccio mio: la speranza consiste nella possibilita’ di avere sempre qualcosa da raggiungere. E’ questo l’augurio che rivolgo a tutti voi. Buon 2020″.

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