Fiera di Milano, la Procura: commissariare intera società, non azzerato ‘sistema tangenti’
Un presunto ‘sistema di tangenti’ in cambio di appalti accertato prima del commissariamento di Nolostand e del ramo di Fiera Milano e che l’amministrazione giudiziale disposta nei mesi scorsi non è riuscita ad azzerare. E’ poiché ‘nulla è cambiato’, il pm della Dda milanese Paolo Storari ha chiesto ai giudici della sezione misure di Prevenzione del Tribunale di commissariare tutti i settori gruppo di piazza Carlo Magno e non solo quello relativo all’allestimento di stand e di revocare il suo cda e quello della sua controllata lasciando la gestione in mano al commissario Piero Capitini e a una squadra di tecnici nominata dalla magistratura. La proposta è stata avanzata dopo nuovi accertamenti, intercettazioni e interrogatori o deposizioni, nell’ambito dell’inchiesta su presunte infiltrazioni mafiose nei lavori del gruppo, tra cui anche quelli di alcuni padiglioni di Expo, e che lo scorso luglio aveva portato anche a 11 arresti tra cui quelli di Giuseppe Nastasi e Liborio Pace, legati alle famiglie siciliane di Pietraperzia e Partanna, e che con il consorzio Dominus avevano ottenuto i lavori in subappalto tramite Nolostand.
CONTO CORRENTE Stamane in udienza davanti al Tribunale, ai legali di Fiera spa, della Fondazione Fiera e dell’azionista Camera di Commercio, il pm ha in sostanza affermato di aver “verificato come taluni soggetti allontanati da Fiera siano in grado di utilizzare ancora segreterie e strutture per far ottenere commesse e appalti a società che lavoravano in precedenza, che a lui risulta abbiano pagato e paghino tangenti a impiegati e quadri intermedi per poter lavorare”. A sostegno della sua ipotesi il pm ha prodotto gli estratti del conto corrente di Michele Picozzi, ex responsabile degli allestimenti in Fiera, sul quale sono stati trovate alcune migliaia di euro bonificati mesi fa, si ritiene illecitamente, da una azienda che non fa parte del consorzio Dominus. I
LA DENUNCIA Inoltre ha depositato altri atti delle indagini più recenti proprio per dimostrare come alcune figure non apicali, bensì intermedie – alcune delle quali indagate – siano ancora in grado di condizionare gli appalti. Sempre questa mattina è stata depositata una denuncia- querela nei confronti di 6 persone tra cui ex dipendenti e anche Giuseppe Nastasi, titolare del consorzio Dominus, firmata dall’ad di Fiera Corrado Peraboni, dall’amministratore di Nolostand Maurizio Cozzani e controfirmata dal commissario Piero Capitini. Nell’esposto si parla di “episodi di corruzione tra privati” ai danni delle due società e si riportano, tra l’altro, stralci di un verbale dello scorso settembre in cui Nastasi ai pm aveva detto che all’interno del gruppo “ce n’è una valanga di quelli che prendono i soldi”, facendo poi nomi e cognomi compreso quello di chi “gestisce le commesse”. L’udienza davanti ai giudici della prevenzione, che hanno già prorogato di sei mesi il commissariamento di Nolostand, è stata aggiornata al prossimo 17 gennaio, giorno in cui parleranno gli avvocati. Dopodiché il Tribunale si riserverà di uscire con un provvedimento.