Sei film italiani: Amelio, Marra e Guadagnino

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A Londra anche i 40 anni di “Suspiria” di Dario Argento

Gianni Amelio

Italian film director Gianni Amelio poses after he received the 'Nastri d'Argento' Award (Silver Ribbon) 2017 for the Best Movie and the Best Film Director for his film 'La Tenerezza '(The tenderness), during the awards ceremony at the Teatro Antico, Taormina, Sicily Island, Italy, 01 July 2017. The awards are presented annually by Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI), the association of Italian film critics. The awards are presented annually by Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI), the association of Italian film critics. They are the oldest film awards in Europe, given since 1946. ANSA/CLAUDIO ONORATI

Sei film rappresenteranno il cinema italiano al 61° BFI London Film Festival (4/15 ottobre), uno dei principali festival europei, patrocinato dal prestigioso British Film Institute, un’istituzione di livello mondiale per la propagazione e conservazione della settima arte. Una selezione eclettica e spiazzante, che, tra gli altri, include un cult come “Suspiria” di Dario Argento, a 40 anni dalla realizzazione presentato nella sezione – appunto – `Cult’. In anteprima europea verrà presentato “La tenerezza” di Gianni Amelio (foto) nella sezione `Love’, mentre continua il suo viaggio festivaliero, iniziato a Sundance (e poi Berlino e Toronto), “Call Me By Your Name” di Luca Guadagnino. Il film viene presentato in Mayor’s Gala, alla presenza del Sindaco di Londra. E non sfugge il curioso link dell’autore dell’annunciato remake di “Suspiria”. Due opere seconde, nella sezione `Dare’, arrivano da Cannes, diametralmente opposte per stile eppure entrambe legate al romanzo di formazione e radicate nel sud profondo: “A Ciambra” di Jonas Carpignano (nelle sale nostrane in questi giorni) e “Sicilian Ghost Story” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza.[irp]

È significativo che i grandi festival internazionali riconoscano e apprezzino il coraggio narrativo di autori in fuga da schemi consolidati per raccontare le storie che nascono dal reale. Lo stesso vale per “L’equilibrio” di Vincenzo Marra (sezione: Journey) in arrivo dalle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia, dove la terra dei fuochi è raccontata con più di cento piani sequenza. Vale la pena menzionare “Three Peaks” di Jan Zabeil, coproduzione anche italiana, che ha già toccato le kermesse di Locarno e ora Toronto. Il Festival di Londra riconosce un cinema italiano capace di sconfinare, con due maestri diversissimi e molto amati in Europa come Amelio e Argento, due affermati registi `in viaggio’ come Guadagnino e Marra, e due esperienze più recenti e all’attenzione degli osservatori internazionali come Carpignano e Grassadonia&Piazza. Un riconoscimento da un festival che da oltre 60 anni segnala, come per tradizione, la mobilità e varietà dello sguardo, di culture. La conservazione della capacità di fuga del cinema. La presenza di film e talent al Festival di Londra è organizzata dall’area Filmitalia di Istituto Luce Cinecittà.[irp]