Finanziaria, cruciale ora negoziato con il governo gialloverde su disavanzo

Senza accordo con lo Stato servira’ assestamento di bilancio per 382 milioni di euro

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Palazzo D'Orleans, sede della presidenza della Regione Siciliana

Per chiudere la manovra finanziaria, approvata dall’Ars poco prima delle 7.30 di stamani dopo una estenuante maratona notturna con la maggioranza a pezzi, il governo ha ‘congelato’ la quota di disavanzo che avrebbe dovuto spalmare sul triennio confidando nella chiusura favorevole del negoziato aperto con lo Stato. Un’operazione che ha consentito di evitare, al momento, i pesanti tagli che hanno fatto vacillare la coalizione col governatore Nello Musumeci furibondo nei confronti degli alleati, tanto che ieri s’era persino diffusa la voce di dimissioni. Se il negoziato con lo Stato dovesse fallire, il governo sara’ costretto a intervenire sulla spesa con una manovra di assestamento per riassorbire la quota di disavanzo ‘congelata’ nel bilancio, anche se l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, si mostra fiducioso.

“C’e’ una interlocuzione costante col Mef – dice Armao – E’ stato gia’ approvato un ordine del giorno a Roma per consentire alle Regioni di spalmare su trent’anni anche la parte di disavanzo rimasta fuori dall’accordo con lo Stato”. Si tratta di 382 milioni di euro per la Regione siciliana: 191 per il 2019 e 191 mln per il 2020. Sull’incognita Corte dei Conti, Armao taglia corto: “La Corte si occupera’ del prossimo rendiconto a giugno, noi intanto siamo impegnati nel negoziato con lo Stato”. Nonostante l’Ars abbia bocciato l’art.7 della legge di stabilita’ che disciplinava proprio la gestione del disavanzo pari a 2,1 miliardi di euro di cui 1,6 mld da spalmare in trent’anni per via dell’accordo gia’ avvenuto con lo Stato, Armao assicura che “non c’e’ alcun problema sul bilancio”.

“L’art.7 era l’architrave della prima versione della manovra – spiega l’assessore – Con gli uffici abbiamo verificato che con i deliberati gia’ approvati, anche senza l’art.7, da questo punto di vista il bilancio era ed e’ in sicurezza”. A parte il ‘congelamento’ del disavanzo che ha ha permesso confermare alcune poste di bilancio, una parte dei tagli e’ stata scongiurata anche facendo ricorso alle risorse appostate nel capitolo di bilancio dei fondi globali: un ‘tesoretto’ che il governo avrebbe voluto utilizzare per finanziare le norme del ‘collegato’. Quel ‘tesoretto’ ora si e’ ridotto.