di Laura Della Pasqua
Il taglio degli incentivi si fa sentire sull’occupazione. Ancora una volta i dati dell’Istat certificano che a spingere il mercato del lavoro non è il Jobs Act o la flessibilità ma gli sconti contributivi concessi alle imprese. Da 8 mila euro l’anno per ogni assunzione a tempo indeterminato si è passati a 3.250 euro. Risultato: a febbraio i disoccupati sono aumentati di 7 mila unità con una crescita percentuale dello 0,3%, mentre gli occupati sono 97mila in meno. Il tasso di disoccupazione è così salito all’11,7% dall’11,5% del mese scorso e dal 12,2% di febbraio 2015. I tecnici dell’Istat hanno scritto chiaro e tondo le cause alla base di questa dinamica negativa particolarmente sensibile per gli inattivi. “Dopo la forte crescita registrata a gennaio scorso con un aumento di 98 mila unità, presumibilmente associata al meccanismo di incentivi introdotto dalla legge di Stabilità 2015, il calo registrato nell’ultimo mese riporta la stima dei dipendenti permanenti al livello di dicembre 2015”.
Il taglio degli sgravi ha come effetto anche una ripresa dei lavoratori indipendenti che sono aumentati di 17mila unità rispetto a gennaio (il saldo sul 2015 però è negativo: -103mila).
Rimane quasi stabile (-0,1% rispetto al mese precedente) la disoccupazione giovanile al 39,1%. L’Istat precisa che dal calcolo del tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. Il ministro del Lavoro Poletti continua ad interpretare questi dati in modo positivo. “Queste oscillazioni legate a una situzione economica che presenta ancora incertezze, non modificano, comunque, la tendenza positiva dell’occupazione nel medio periodo”. Per Forza Italia è la dimostrazione che “il Jobs Act non è uno strumento efficace per rilanciare la nostra occupazione”. Un commento condiviso dal M5S. “Il Jobs Act è solo un bluff. La riforma che doveva servire a creare 1 milione di posti di lavoro, in realtà è servita solo a sperperare 12 miliardi di euro”. Il presidente della Commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano, torna sul tema dei voucher, il cui “uso smodato va evitato. Vanno usati solo per il lavoro occasionale”.