Come previsto dalle leggi regionali. In virtù di questo provvedimento la Fidelbo avrebbe avuto un vantaggio patrimoniale con una prima anticipazione di 175 mila euro. Il processo, iniziato due anni fa, procede con grande lentezza tra una serie di rinvii con il rischio che tutto finisca nelle secche della prescrizione. Finora sono stati sentiti i testimoni dell’accusa e il 3 febbraio saranno ascoltati gli imputati. Il processo dovrà chiarire come mai l’appalto fu affidato proprio alla società di cui il marito della Finocchiaro era amministratore delegato e se altre società furono messe in condizione di presentare i progetti. Fidelbo in sua difesa ha sempre detto che “non aveva senso una gara pubblica”.
Ha sempre rivendicato competenze nel campo del software oltre a quelle mediche. Ma secondo gli ispettori regionali l’appalto era stato affidato “in violazione dei principi di libera concorrenza, parità di trattamento, trasparenza e pubblicità”. Proprio a seguito della relazione degli ispettori, l’assessore regionale del tempo revocò l’appalto. Fidelbo a quel tempo disse che colpendo lui volevano far pagare alla moglie l’appoggio al governo Lombardo. (Il Tempo)