Fiorella Mannoia: un album sulle mie riflessioni durante il lockdown

“Padroni di niente”, un disco sull’essenza umana. A maggio tour VIDEO

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Esce oggi “Padroni di niente” il nuovo album di inediti di Fiorella Mannoia disponibile in cd e in digitale e dal 20 novembre anche in vinile. Anticipato in radio dal singolo “Chissà da dove arriva una canzone”, scritto da Ultimo, è un disco concepito in un momento unico e particolare, durante il primo lockdown, la scorsa primavera. “Quando eravamo tutti chiusi – ha spiegato Fiorella Mannoia – i nostri pensieri allora volavano alto, tutti ci interrogavamo sul senso della nostra vita e sul dove stavamo andando e qualcuno parlava perfino di nuovo umanesimo e della necessità di rimettere al centro l’uomo, ci sentivamo uniti come popolo. Ma noi occidentali che ci siamo ritenuti sempre invincibili e padroni di tutto, alla fine siamo stati messi in ginocchio da una minuscola entità cellulare, è bastato poco per farci capire che non siamo padroni di niente, questa è stata la mia riflessione”.

Esplicativa la copertina dell’album con la rivisitazione del famoso “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar David Friedrich: “Abbiamo tolto la nebbia – ha detto Mannoia – costringendo chi guarda a guardare dove guardo io, quello che l’uomo ha costruito ma ha anche distrutto e non è riuscito a risolvere, quella è la sintesi di tutto”. In “Padroni di niente” si riflette sull’uomo, sulla necessità di ritrovarsi per ripartire, sull’essenza umana: pochi i brani, tutto è suonato, senza molta elettronica. Tante le collaborazione, oltre a quella con Ultimo, Amara e Simone Cristicchi nel brano “La gente che parla” in cui si riflette sull’importanza delle parole e il loro uso inappropriato al giorno d’oggi sui social; e ancora Bungaro e la giovane Arianna Silveri, ovvero Olivia XX, nel brano “Solo una figlia”. Una canzone “sospesa”, ispirandosi alla tradizione napoletana del caffè e come aveva fatto anche nell’album precedente, per dare spazio a un’artista emergente, in questo caso per parlare di storie difficili di due ragazze.

Negli altri brani, però, c’è in sottofondo sempre la speranza, il senso dell’umanità che può salvare. A maggio partirà anche il tour di Fiorella Mannoia, undici date nei principali teatri: prima tappa Bologna, il 12 maggio, sperando che il Covid-19 lo consenta. “Se ci danno la possibilità di ripartire, noi lo dobbiamo fare, in qualsiasi modo, magari con produzioni più scarne, meno posti nei teatri, ma dobbiamo lavorare e rimettere in piedi la macchina in qualche modo, sennò sarà il disastro” ha sottolineato, spiegando in questo senso anche l’uscita adesso del nuovo disco. E sul momento difficile per i lavoratori dello spettacolo ha aggiunto: “Si perde di vista il fatto che la cultura, il cinema, la musica hanno cambiato intere generazioni e ognuno di noi nel nostro piccolo fa del suo: anche io con le mie canzoni ho forse aiutato qualcuno a crescere, ragionare, sviluppare un pensiero critico. Non deve passare il concetto che noi facciamo cose ludiche di cui nessuno ha bisogno. Anche noi andiamo tutelati, perché facciamo cose essenziali come il pane che mangiamo”.