Cultura e Spettacolo

Fiorello: Sanremo ter? Ho già dato, se ne riparla a 70 anni (forse)

Ermal Meta resiste e resta in testa nella classifica generale al termine della quarta serata. Seguono Willie Peyote e Arisa. Sabato sera, per la serata finale, a decidere sarà il televoto. Sono invece Colapesce Dimartino i più votati dalla sala stampa. Seguono i Maneskin e Willie Peyote.

Questo Festival è stata “la sfida più difficile della mia vita. E senz’altro non solo della mia”. Così Fiorello, in un incontro con alcuni giornalisti di carta stampata. “Oggi tutti fanno le cose con difficoltà: io ci provo a far sorridere la gente, ma anch’io ho le mie angosce. Quando salgo sul palco sono felice, è sempre una magia stupenda. Poi però esco da là – prosegue Fiorello – mi metto seduto in camerino, chiamo a casa, saluto mamma, ed escono fuori le insicurezze. Dopo uno show fatto in queste condizioni, posso fare di tutto. È come nuotare nell’acqua dolce con due pesi alle caviglie e senza pinne”.

“Dieci milioni di spettatori sono un miracolo – dice – farli con tutta la roba che c’è in giro, con le piattaforme e il calcio in contemporanea, tra Juve, Milan e Inter, è un risultato straordinario. Non avrei voluto fare questo discorso, ma fateci un applauso perché ce lo meritiamo”. L’ipotesi di un ritorno su quel palco nel 2022 si fa lontana. “No, io credo sinceramente di aver dato. Sto in giro da più di trent’anni, e quando faccio uno spettacolo deve passare qualche anno tra un programma e l’altro. A Sanremo ho dato parecchio, ho fatto Baglioni e i due Amadeus. Se avrò la fortuna di arrivare ai settant’anni, se ne parlerà allora. Ma forse a settant`anni non ci verrò nemmeno. Finito il festival mi atterrò alle regole nazionali, starò a casa e spero di vaccinarmi presto. I 61enni sono terzi in classifica per i vaccini, tra poco ci sarà la mia generazione tutta ringalluzzita in fila”.

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redazione