Ballottaggio o non ballottaggio? E’ la domanda che frulla nella testa dei due principali candidati alle elezioni comunali di Firenze (si vota domani, insieme alle Europee). Il primo cittadino uscente, del Pd, Dario Nardella, è il favorito, come da tradizione in questa città. Nardella punta al secondo mandato, che si aggiungerebbe anche alla parte da reggente quando Matteo Renzi divenne presidente del Consiglio. Il suo maggiore oppositore è Ubaldo Bocci, che paga lo scotto di essere partito molto in ritardo. Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega hanno convertito sul suo nome quando ormai mancavano poche settimane al voto.
Espressione del mondo cattolico e del volontariato, Bocci ha mantenuto una campagna elettorale da moderato, senza quasi mai mettere al centro del dibattito i temi più cari alla Lega, come l’immigrazione. Unico vero exploit: la decisione di non festeggiare il 25 aprile. Nardella dalla sua punta al vincere al primo turno, perché il ballottaggio è ormai un’incognita che fa paura anche ai candidati più favoriti. A erodergli voti pare essere soprattutto Antonella Bundu, 50 anni, origini della Sierra Leone, ma che si definisce “fiorentina, nera e di sinistra”. Anche per il profilo da lei tenuto, sembra proprio essere riuscita ad attingere dallo stesso bacino di Nardella.
Non particolarmente appariscente la campagna poi di Roberto De Blasi, architetto, candidato del Movimento Cinque Stelle: anche lui partito in netto ritardo sugli altri candidati. Nardella, sostenuto da sei liste tra cui la propria civica e +Europa, è andato a diritto, approfittando anche di una sorta di solitudine competitiva per diversi mesi, rivendicando principalmente come risultati del suo mandato: il completamento della 1 e 2 della tramvia, la riqualificazione del verde urbano e una sostanziale tenuta dei servizi pubblici, in primis rifiuti, scuole e asili. A completare il quadro dei nove candidati vi sono Andrès Lasso, biologo, per i Verdi, Saverio di Giulio di Casapoud, Mustafa Watte di Punto e a Capo, Giacomo Giacomelli per il Partito Comunista e Fabrizio Valleri per Firenze Libera.